Snam riacquista bond per 538 milioni
L’operazione dovrebbe ridurre gli oneri finanziari di 10 milioni nel 2019
Snam conferma un approccio proattivo sulla finanza e ieri ha chiuso l’offerta di ritiro di obbligazioni emesse nell’ambito del programma Emtn (Euro Medium Term Note), riacquistando 538 milioni di bond con una vita media residua di 3,5 anni e uno yield medio di oltre il 3% finanziato prevalentemente con titoli a 5 anni e rendimento di circa l’1 per cento. L’operazione avrà riverberi immediati per la società guidata da Marco Alverà dal momento che dovrebbe tradursi in circa 10 milioni di euro in meno di oneri finanziari per il 2019.
Il riacquisto, come noto, era stato lanciato la settimana scorsa attraverso un pool di banche (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Bnp Paribas, Citigroup Global Markets Limited, Jp Morgan Securities e Mizuho International), mentre sul fronte legale sono scesi in campo Allen & Overy per gli istituti e Clifford Chance per la società.
Si tratta della quarta operazione di liability management dopo le tre decise tra il 2015 e il 2017 per oltre 4 miliardi di euro. L’obiettivo della spa dei gasdotti è chiaro: ottimizzare la struttura del debito e migliorare ulteriormente il costo del capitale. Sulla base degli ultimi dati diffusi da Snam, dal 2016 a oggi il costo medio dell’esposizione è stato ridotto dal 2,4% a circa l’1,5% atteso per il 2018 rispetto alla guidance dell'1,8% e all'aggiornamento dell’1,6% poi comunicato a luglio scorso.
L’operazione è solo una delle misure adottate dalla società che può contare attualmente su una struttura finanziaria caratterizzata da ¾ del debito a tasso fisso e da una vita media dell’esposizione a mediolungo termine sopra i 5 anni. A questo, la società ha affiancato poi una strategia di pre-hedge che ha bloccato i tassi per circa il 40% delle emissioni previste nei prossimi tre anni e dispone altresì di 3,2 miliardi di linee di credito sindacate non utilizzate al 30 settembre e in scadenza tra 2022 e 2023.