Come si trasforma l’Italia elettrica
I consumi energetici in Italia non si sono ancora ripresi dalla crisi e, tra alti e bassi, languono su livelli distanti dal picco del 2008. L’industria rimane il settore trainante dei consumi (41,6%), ma perde terreno rispetto al terziario, mentre agricoltura e settore domestico restano stagnanti. Intanto dal 2006 il mercato libero ha superato quello tutelato e la forbice continua a divaricarsi. Sono alcuni dei dati che si possono ricavare dall’archivio pubblico sull’evoluzione del sistema elettrico italiano messo a diposizione da Terna sul proprio sito. Ancor più interessante è andare a vedere la composizione delle fonti. Nel 200 0 il termoelettrico rappresentava l’80% della produzione, l’idroelettrico il 18%, il resto era diviso tra geotermico e (pochissimo) eolico. L’anno scorso il termoelettrico è calato al 71%, l’idroelettrico è sceso al 13%, mentre il resto delle rinnovabili è cresciuto al 16%, guidato dal fotovoltaico, balzato del 10% rispetto all’anno prima. Forse è ancora un ritmo insufficiente di crescita, visto che anche le emissioni sono calate - da 132,5Mt nel 2000 a 102,4Mt alla fine del 2017 - ma restano elevate. «L’iniziativa vuole offrire ulteriori chiavi di lettaura e analisti del percorsoi in Italia verso un sistema elettrico efficiente, integrato e sostenibile», spiega Luca Torchia, responsabile Relazioni esterne di Terna.