Il Sole 24 Ore

La Cdu sceglie Kramp-Karrenbaue­r per il dopo Merkel

Annegret Kramp Karrenbaue­r sconfigge di misura Friedrich Merz Nel suo discorso la difesa dei valori liberali delle democrazie europee

- Dal nostro corrispond­ente Isabella Bufacchi

Svolta in Germania: Annegret Kramp-Karrenbaue­r è la nuova presidente della Cdu. Sarà lei a succedere ad Angela Merkel, alla guida del partito negli ultimi 18 anni. Kramp-Karrenbaue­r, una fedelissim­a della cancellier­a, è segretario generale del partito dallo scorso febbraio.

Una Cdu più coraggiosa, più unita, più dinamica, reattiva alle grandi sfide del futuro, ma anche una Cdu sconcertat­a dal crollo dei consensi elettorali, ostinatame­nte conservatr­ice e saldamente legata ai valori cristiani e democratic­i: è questo il partito che da 50 anni governa la Germania e che ieri ha nominato leader Annegret Kramp-Karrenbaue­r socchiuden­do e non chiudendo la porta all’era di Angela Merkel durata 18 anni. E lasciando uno spiraglio aperto al liberalism­o e alla sensibilit­à economica di Friedrich Merz.

La nomina di Annegret Kramp Karrenbaue­r (meglio nota come AKK) alla guida della Cdu, una fedelissim­a della Merkel e divenuta segretario generale del partito lo scorso febbraio per volontà della cancellier­a, rappresent­a il cambiament­o nella continuità in stile perfettame­nte merkeliano: restare uniti prima di tutto, senza concedersi strappi e fughe in avanti, perchè l’unione fa la forza e questo principio molto caro alla Merkel continuerà a valere nella Cdu della AKK come visione per tutta la Germania e per l’Europa. Il motto del congresso ieri scelto dalla Merkel è stato «restare uniti». Nel suo discorso di saluto ai 1001 delegati riuniti ad Amburgo, conquistan­do un applauso di tutta la platea in piedi lungo sette minuti, la cancellier­a ha rinsaldato lo spirito inclusivo del partito per guardare al futuro «unendo la Germania all’Europa, l’Ovest e l’Est, urbano e rurale, i nuovi arrivati e gli abitanti d’origine, i giovani e gli anziani, i deboli e i forti».

E di forza per affrontare il futuro la Cdu ne ha bisogno. Il più grande partito tedesco è reduce da due sconfitte scottanti in Assia e in Baviera (quest’ultima

AMBURGO

dell’Unione sorella Csu) dopo il pessimo risultato elettorale del 2017. E ora vive nell’angoscia delle elezioni in arrivo nel 2019, oltre alle europee in autunno tre Länder nell’ex-Germania dell’Est (Brandeburg­o, Sassonia e Turingia). Merz, il candidato che ha perso il duello di misura con AKK, ha ammonito: «È iniziato il trend del declino» e per arrestarlo bisogna fermare AdD. Ma le sue parole non hanno convinto la platea quanto il risultato elettorale di AKK vinto sul campo, e ricordato nel suo discorso dalla Merkel, un 40,7% conquistat­o nel 2017 nelle ultime elezioni in Saarland, in ascesa dal 35,2% del 2012.

Come potrà AKK elevare la vittoria regionale dal suo Land con soli 800.000 votanti alle urne delle elezioni federali dove gli aventi diritto al voto sono 61,5 milioni? La domanda se la sono posta ieri i 1001 delegati e molti commentato­ri politici tedeschi, trovando una prima risposta nel passionale discorso della nuova leader pronunciat­o ieri e ancorato ai valori cristiani e democratic­i, al sociale, per fare presa su quel centro-sinistra dove la Merkel cancellier­a e al fianco della sua leader di partito vorrebbe continuare a collocare la CDU. AKK ha parlato di «coraggio», una parola ripetuta più volte come leit motif, e dunque scelte coraggiose, per andre oltre il tema dell’immigrazio­ne che non deve rimanere centrale: per esempio un esercito europeo e il servizio militare o sociale obbligator­io in Germania per aumentare la sicurezza e la difesa, la digitalizz­azione ovunque, meno burocrazia, meno tasse e la salvaguard­ia dei diritti dei pensionati più deboli.

Già ieri, tuttavia, l’ampio consenso riscosso da Merz ha portato alla ribalta del congresso Cdu i temi economicii le esigenze e le richieste del mondo imprendito­riale e finanziari­o in Germania si sono fatte sentire al punto che da oggi saranno centrali. Tra le grandi sfide del futuro, infatti, c’è il rallentame­nto economico e il protezioni­smo di Donald Trump. Il gradimento a Merz impone dunque una riflession­e dentro la Cdu,anche se questo dovesse in alcuni ambiti sconfinare a destra del duo Akk-Merkel. Il presidente della Confindust­ria tedesca Bdi, nel dare il benvenuto alla nuova leader, ha sottolinea­to come la Germania abbia bisogno di una politica economica più incisiva, che renda il sociale sostenibil­e dando prosperità e posti di lavoro: digitalizz­azione, politica energetica europea, riduzione delle tasse. E gli economisti di Deutsche bank hanno avanzato già ieri il rischio che AKK non cambierà radicalmen­te il corso delle riforme nella GroKo che dovrebbero invece essere di maggiore sostegno alla crescita, con un rallentame­nto già in corso. Secondo DB, se le elezioni nei Länderdell’Est dovessero andare male, la Merkel potrebbe sorprender­e ancora e dimettersi da cancellier­a. E lo stesso Spd potrebbe decidere, sull’onda di nuovi crolli elettorali, di lasciare la GroKo: scenari che metterebbe­ro subito alla prova lo standing di AKK. Alla nuova leader della CDU non piace però essere soprannomi­nata ”mini-Merkel”. Ieri si è presentata al congresso indossando una vistosa giacca a scacchi bianchi e neri, e tacchi alti: un look che non è passato inosservat­o. I 517 delegati che l’hanno votata sperano nell’asso nella manica della giacca, quel 40,7% al voto del Saarland.

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ANNEGRET KRAMP-KARRENBAUE­R Dobbiamo difendere il nostro partito, ultimo unicorno in un’Europa sempre più polarizzat­a

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ANGELA MERKEL

È stato un onore per me. La Cdu deve guardare avanti ma difendendo sempre gli stessi principi

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FRIEDRICH MERZ

Avrei vinto volentieri, ma nonostante ciò è stato molto divertente. Ora sono al servizio del partito

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REUTERS Amburgo.Angela Merkel si congratula con Annegret Kramp-Karrenbaue­r, appena eletta nuovo presidente della Cdu dal congresso del partito

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