La Cdu sceglie Kramp-Karrenbauer per il dopo Merkel
Annegret Kramp Karrenbauer sconfigge di misura Friedrich Merz Nel suo discorso la difesa dei valori liberali delle democrazie europee
Svolta in Germania: Annegret Kramp-Karrenbauer è la nuova presidente della Cdu. Sarà lei a succedere ad Angela Merkel, alla guida del partito negli ultimi 18 anni. Kramp-Karrenbauer, una fedelissima della cancelliera, è segretario generale del partito dallo scorso febbraio.
Una Cdu più coraggiosa, più unita, più dinamica, reattiva alle grandi sfide del futuro, ma anche una Cdu sconcertata dal crollo dei consensi elettorali, ostinatamente conservatrice e saldamente legata ai valori cristiani e democratici: è questo il partito che da 50 anni governa la Germania e che ieri ha nominato leader Annegret Kramp-Karrenbauer socchiudendo e non chiudendo la porta all’era di Angela Merkel durata 18 anni. E lasciando uno spiraglio aperto al liberalismo e alla sensibilità economica di Friedrich Merz.
La nomina di Annegret Kramp Karrenbauer (meglio nota come AKK) alla guida della Cdu, una fedelissima della Merkel e divenuta segretario generale del partito lo scorso febbraio per volontà della cancelliera, rappresenta il cambiamento nella continuità in stile perfettamente merkeliano: restare uniti prima di tutto, senza concedersi strappi e fughe in avanti, perchè l’unione fa la forza e questo principio molto caro alla Merkel continuerà a valere nella Cdu della AKK come visione per tutta la Germania e per l’Europa. Il motto del congresso ieri scelto dalla Merkel è stato «restare uniti». Nel suo discorso di saluto ai 1001 delegati riuniti ad Amburgo, conquistando un applauso di tutta la platea in piedi lungo sette minuti, la cancelliera ha rinsaldato lo spirito inclusivo del partito per guardare al futuro «unendo la Germania all’Europa, l’Ovest e l’Est, urbano e rurale, i nuovi arrivati e gli abitanti d’origine, i giovani e gli anziani, i deboli e i forti».
E di forza per affrontare il futuro la Cdu ne ha bisogno. Il più grande partito tedesco è reduce da due sconfitte scottanti in Assia e in Baviera (quest’ultima
AMBURGO
dell’Unione sorella Csu) dopo il pessimo risultato elettorale del 2017. E ora vive nell’angoscia delle elezioni in arrivo nel 2019, oltre alle europee in autunno tre Länder nell’ex-Germania dell’Est (Brandeburgo, Sassonia e Turingia). Merz, il candidato che ha perso il duello di misura con AKK, ha ammonito: «È iniziato il trend del declino» e per arrestarlo bisogna fermare AdD. Ma le sue parole non hanno convinto la platea quanto il risultato elettorale di AKK vinto sul campo, e ricordato nel suo discorso dalla Merkel, un 40,7% conquistato nel 2017 nelle ultime elezioni in Saarland, in ascesa dal 35,2% del 2012.
Come potrà AKK elevare la vittoria regionale dal suo Land con soli 800.000 votanti alle urne delle elezioni federali dove gli aventi diritto al voto sono 61,5 milioni? La domanda se la sono posta ieri i 1001 delegati e molti commentatori politici tedeschi, trovando una prima risposta nel passionale discorso della nuova leader pronunciato ieri e ancorato ai valori cristiani e democratici, al sociale, per fare presa su quel centro-sinistra dove la Merkel cancelliera e al fianco della sua leader di partito vorrebbe continuare a collocare la CDU. AKK ha parlato di «coraggio», una parola ripetuta più volte come leit motif, e dunque scelte coraggiose, per andre oltre il tema dell’immigrazione che non deve rimanere centrale: per esempio un esercito europeo e il servizio militare o sociale obbligatorio in Germania per aumentare la sicurezza e la difesa, la digitalizzazione ovunque, meno burocrazia, meno tasse e la salvaguardia dei diritti dei pensionati più deboli.
Già ieri, tuttavia, l’ampio consenso riscosso da Merz ha portato alla ribalta del congresso Cdu i temi economicii le esigenze e le richieste del mondo imprenditoriale e finanziario in Germania si sono fatte sentire al punto che da oggi saranno centrali. Tra le grandi sfide del futuro, infatti, c’è il rallentamento economico e il protezionismo di Donald Trump. Il gradimento a Merz impone dunque una riflessione dentro la Cdu,anche se questo dovesse in alcuni ambiti sconfinare a destra del duo Akk-Merkel. Il presidente della Confindustria tedesca Bdi, nel dare il benvenuto alla nuova leader, ha sottolineato come la Germania abbia bisogno di una politica economica più incisiva, che renda il sociale sostenibile dando prosperità e posti di lavoro: digitalizzazione, politica energetica europea, riduzione delle tasse. E gli economisti di Deutsche bank hanno avanzato già ieri il rischio che AKK non cambierà radicalmente il corso delle riforme nella GroKo che dovrebbero invece essere di maggiore sostegno alla crescita, con un rallentamento già in corso. Secondo DB, se le elezioni nei Länderdell’Est dovessero andare male, la Merkel potrebbe sorprendere ancora e dimettersi da cancelliera. E lo stesso Spd potrebbe decidere, sull’onda di nuovi crolli elettorali, di lasciare la GroKo: scenari che metterebbero subito alla prova lo standing di AKK. Alla nuova leader della CDU non piace però essere soprannominata ”mini-Merkel”. Ieri si è presentata al congresso indossando una vistosa giacca a scacchi bianchi e neri, e tacchi alti: un look che non è passato inosservato. I 517 delegati che l’hanno votata sperano nell’asso nella manica della giacca, quel 40,7% al voto del Saarland.
‘‘
ANNEGRET KRAMP-KARRENBAUER Dobbiamo difendere il nostro partito, ultimo unicorno in un’Europa sempre più polarizzata
‘‘
ANGELA MERKEL
È stato un onore per me. La Cdu deve guardare avanti ma difendendo sempre gli stessi principi
‘‘
FRIEDRICH MERZ
Avrei vinto volentieri, ma nonostante ciò è stato molto divertente. Ora sono al servizio del partito