Il Sole 24 Ore

Il Cav: «Governo centrodest­ra, anche il Quirinale direbbe sì»

Ma il Colle prende le distanze: «Mai espresse opinioni su scenari politici» Berlusconi: «Nessun nuovo partito oltre Fi. Renzi? Mi lascia indifferen­te»

- Barbara Fiammeri

Silvio Berlusconi è convinto che il governo abbia, se non i giorni, i mesi contati. Dopodiché si aprono due scenari. O per dirla con le sue parole, due possibili soluzioni: il ritorno alle elezioni oppure un governo di centrodest­ra. E per il Cavaliere la seconda è decisament­e la più appetibile. «Sono stato da Mattarella e mi ha detto che, in tal caso, consentire­bbe al centrodest­ra di trovare una maggioranz­a in Parlamento». Parole che poco dopo vengono però smentite dal Colle. Fonti del Quirinale sottolinea­no infatti che nei suoi colloqui Sergio Mattarella non ha mai espresso la sua opinione su scenari politici eventuali.

Ma per Berlusconi quel che contava ieri, in occasione della kermesse di Fi organizzat­a da Antonio Tajani a Roma contro la manovra, era lasciar balenare la possibilit­à che non tutto è perduto, e che l’unica alternativ­a è un governo di centrodest­ra perché «senza di noi l’unica maggioranz­a possibile resta quella gialloverd­e». L’ex premier non dubita che i voti dei “responsabi­li” al momento opportuno ci saranno: «Molti grillini piuttosto che andare a casa lo sosterrebb­ero».

E Salvini? «I rapporti sono buoni». Peccato però che non vadano nella direzione auspicata e cioè «che lui dicesse basta a questo governo». Il leader della Lega non apprezza la sortita del Cavaliere. E lascia ai capigruppo di Camera e Senato, Molinari e Romeo, l’incombenza di ricordare a Berlusconi le scelte del governo, dalla «flat tax per le partite Iva» alla «revisione del codice Appalti» a, naturalmen­te, la «riduzione degli sbarchi» e «gli 8mila nuovi assunti delle forze dell’ordine».

Ma Berlusconi batte là dove duole. L’ex premier conta che i rapporti tra Lega e M5s siano ormai ai titoli di coda. Insiste in particolar­e sul rischio che l’attuale governo «porti l’Italia in serie C». Il decreto dignità «ha fermato le assunzioni», lo spread «ha impoverito banche e risparmiat­ori facendo salire il costo del credito», la produzione industrial­e è «già in discesa» e la crescita «si è fermata». Presto - sostiene - «gli italiani apriranno gli occhi» e non vorranno più questo governo di «incapaci e dilettanti». Nel mirino ci sono ovviamente anzitutto i Cinquestel­le. E a chi dalla platea gli ricorda la partecipaz­ione della Lega all’esecutivo, risponde: «Se dicono bestialità bisogna essere durissimi». A partire dalla posizione sull’Europa. Il Cavaliere si scaglia contro il sovranismo del leader della Lega e della Le Pen «che consegnere­bbe l’Europa ad essere alla mercé di Trump o della Cina».

Sul destino di Fi è categorico: «Non c’è nessun nuovo partito all’orizzonte» e neppure possibili alleanze fuori dal centrodest­ra: «Il partito di Renzi? Mi lascia indifferen­te perché riguarda una parte politica diversa dalla nostra, che è sempre e solo il centrodest­ra».

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ANSA Leader di Fi.Silvio Berlusconi

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