Il Cav: «Governo centrodestra, anche il Quirinale direbbe sì»
Ma il Colle prende le distanze: «Mai espresse opinioni su scenari politici» Berlusconi: «Nessun nuovo partito oltre Fi. Renzi? Mi lascia indifferente»
Silvio Berlusconi è convinto che il governo abbia, se non i giorni, i mesi contati. Dopodiché si aprono due scenari. O per dirla con le sue parole, due possibili soluzioni: il ritorno alle elezioni oppure un governo di centrodestra. E per il Cavaliere la seconda è decisamente la più appetibile. «Sono stato da Mattarella e mi ha detto che, in tal caso, consentirebbe al centrodestra di trovare una maggioranza in Parlamento». Parole che poco dopo vengono però smentite dal Colle. Fonti del Quirinale sottolineano infatti che nei suoi colloqui Sergio Mattarella non ha mai espresso la sua opinione su scenari politici eventuali.
Ma per Berlusconi quel che contava ieri, in occasione della kermesse di Fi organizzata da Antonio Tajani a Roma contro la manovra, era lasciar balenare la possibilità che non tutto è perduto, e che l’unica alternativa è un governo di centrodestra perché «senza di noi l’unica maggioranza possibile resta quella gialloverde». L’ex premier non dubita che i voti dei “responsabili” al momento opportuno ci saranno: «Molti grillini piuttosto che andare a casa lo sosterrebbero».
E Salvini? «I rapporti sono buoni». Peccato però che non vadano nella direzione auspicata e cioè «che lui dicesse basta a questo governo». Il leader della Lega non apprezza la sortita del Cavaliere. E lascia ai capigruppo di Camera e Senato, Molinari e Romeo, l’incombenza di ricordare a Berlusconi le scelte del governo, dalla «flat tax per le partite Iva» alla «revisione del codice Appalti» a, naturalmente, la «riduzione degli sbarchi» e «gli 8mila nuovi assunti delle forze dell’ordine».
Ma Berlusconi batte là dove duole. L’ex premier conta che i rapporti tra Lega e M5s siano ormai ai titoli di coda. Insiste in particolare sul rischio che l’attuale governo «porti l’Italia in serie C». Il decreto dignità «ha fermato le assunzioni», lo spread «ha impoverito banche e risparmiatori facendo salire il costo del credito», la produzione industriale è «già in discesa» e la crescita «si è fermata». Presto - sostiene - «gli italiani apriranno gli occhi» e non vorranno più questo governo di «incapaci e dilettanti». Nel mirino ci sono ovviamente anzitutto i Cinquestelle. E a chi dalla platea gli ricorda la partecipazione della Lega all’esecutivo, risponde: «Se dicono bestialità bisogna essere durissimi». A partire dalla posizione sull’Europa. Il Cavaliere si scaglia contro il sovranismo del leader della Lega e della Le Pen «che consegnerebbe l’Europa ad essere alla mercé di Trump o della Cina».
Sul destino di Fi è categorico: «Non c’è nessun nuovo partito all’orizzonte» e neppure possibili alleanze fuori dal centrodestra: «Il partito di Renzi? Mi lascia indifferente perché riguarda una parte politica diversa dalla nostra, che è sempre e solo il centrodestra».