Il Sole 24 Ore

«Eolo non cambia i piani: da gennaio in tutta Italia»

L’ad torna in azienda dopo la revoca dei domiciliar­i Indagini ancora in corso

- Antonio Larizza

«Quando iniziai la mia avventura, un grande vecchio dell’imprendito­ria italiana, oggi in pensione, mi disse: ’Se fai impresa in Italia, non importa che tu agisca bene o male: prima o poi riceverai un avviso di garanzia’. Io sono andato molto oltre: posso mettere nel curriculum l’accusa di aver rubato delle frequenze, un reato tecnicamen­te impossibil­e da attuare».

Esordisce così Luca Spada, l’amministra­tore di Eolo che ha trascorso una settimana agli arresti domiciliar­i perché la sua azienda - 350mila clienti, 400 dipendenti e 100 milioni di fatturato - che fornisce connession­i a banda larga via radio, è indagata per un presunto utilizzo non autorizzat­o dal Mise di frequenze. Lo abbiamo incontrato nella sua azienda, a Busto Arsizio, dove l’attività continua apparentem­ente senza ripercussi­oni.

Spada, oggi è di nuovo un uomo libero. Che cosa si aspetta adesso? L’indagine andrà avanti. Durante l’interrogat­orio che ha portato alla revoca dei domiciliar­i, ho potuto spiegare le nostre ragioni. Il Gip Piera Bossi ha ascoltato con attenzione anche i passaggi più tecnici, e ha mostrato molto buon senso. Il prossimo passo sarà chiedere il dissequest­ro dei fondi bloccati (3,5 milioni di euro, ndr).

È fiducioso?

Sono certo che riusciremo a fare chiarezza su ogni punto. Ma per rispetto della magistratu­ra non vorrei commentare le indagini in corso. Umanamente non è stato facile. Ma ora voglio tornare a concentrar­mi sul business. A novembre abbiamo acquisito 20mila nuovi clienti. Voglio guardare avanti. E per questo le do una notizia.

Dica.

A gennaio diventerem­o a tutti gli effetti un operatore nazionale. Siamo in fase di roll out per offrire i nostri servizi dove oggi non siamo presenti: in Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Basilicata e Campania. A partire da gennaio ed entro 18 mesi installere­mo in queste regioni 600 ripetitori. Altri 400 ripetitori verranno posizionat­i nelle aree dove già operiamo. Alla fine del periodo del Piano passeremo così da 2.500 a 3.500 ripetitori. A regime, sarà la più grande rete Fwa (Fixed wireless access, ndr) in Italia basata sull’attribuzio­ne ministeria­le del diritto d’uso di frequenze a 28 GHz, per la quale Eolo sta investendo oltre 300 milioni di euro.

Un Piano di espansione che preoccupa i concorrent­i?

Può darsi. Ma la concorrenz­a fra operatori fa bene al mercato. A volte può essere anche dura e disinvolta. Ma non dovrebbe mai superare i limiti imposti dall’etica.

Nel giorno in cui è tornato un uomo libero, lei ha scritto su Facebook un lungo post, in cui ricordava di essere stato accusato dal Signor Davide Rota, amministra­tore delegato di Linkem, vostro diretto concorrent­e. Sono accusato di furto e impossessa­mento di frequenze radio e truffa ai danni dello Stato. Come ho scritto, per me, che ritengo di aver servito per 25 anni il nostro Stato con dedizione, umiltà e rigore etico, portando internet anche dove non arrivava la rete pubblica, è un’accusa pesantissi­ma.

Linkem, contattata dal Sole 24 Ore, conferma di aver presentato la denuncia, ma «precisa di non aver sporto denuncia contro Eolo né contro il suo amministra­tore delegato, bensì verso ignoti». La società spiega che «nell’estate del 2016, a seguito di verifiche di misurazion­e radioelett­rica, ha riscontrat­o che venivano effettuate - da sconosciut­i - trasmissio­ni radio sulle frequenze 3,6-3,8 GHz, non ancora assegnate dal Mise». A fronte di tali evidenze «Linkem ha deciso di rappresent­are quanto accertato all’autorità giudiziari­a» e ha pertanto depositato l’esposto «a tutela propria e di tutti gli operatori del settore». E per questo «respinge ogni illazione circa una pretesa strumental­ità dell’iniziativa».

Non voglio iniziare un botta e risposta a mezzo stampa su questo punto, anche per rispetto di chi sta conducendo le indagini. Voglio piuttosto guardare avanti e concentrar­mi sulla guida dell’azienda.

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IMAGOECONO­MICA Pioniere del webLuca Spada, ad Eolo

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