Trump nomina Barr ministro della Giustizia Ex di Fox News all’Onu
Nella girandola di eventi delle ultime ore, Donald Trump ha trovato il tempo per effettuare un rimpasto nell’amministrazione. Rimpasto di cui si parla da prima delle elezioni midterm per una delle presidenze a più alto turnover nella storia americana. William Barr sarà il nuovo ministro della Giustizia, in sostituzione di Jeff Sessions, “silurato” da Trump per la sua gestione troppo indipendente dell’inchiesta Russiagate e del temuto procuratore speciale Robert Mueller. Oggi è attesa la nomina del generale Mark A. Milley, attuale numero uno dell’esercito, come capo di stato maggiore, al posto del generale dei marines Joseph Dunford, il cui incarico è in scadenza.
Sempre nelle prossime ore dovrebbero essere ufficializzate le dimissioni di John Kelly, l’ex marines a capo dello staff della Casa Bianca, dopo sedici mesi di relazioni tumultuose con il suo commander in chief. Un’altra casella che Trump ha riempito è quella dell’ambasciatore americano all’Onu, al posto di Nikki Haley che a sorpresa si era dimessa in ottobre, al termine dell’Assemblea generale dell’Onu: la poltrona verrà occupata da Heather Nauert, attuale portavoce del Dipartimento di Stato.
Per il ministro della Giustizia William Barr, 68 anni, si tratta di un ritorno: è stato infatti alla Casa Bianca durante la presidenza Reagan e poi dal 1989 al 1993 sotto la presidenza di Bush senior,al dipartimento di Giustizia dove è arrivato a occupare la carica di segretario alla Giustizia. Negli ultimi anni Barr aveva lavorato ai vertici della società di tlc Verizon come responsabile dell’ufficio legale, prima di andare in pensione. «Bill Barr è uno dei più rispettati giuristi nel nostro Paese, un avvocato rispettato e un uomo brillante», ha detto il presidente.
La nuova ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite Heater Nauert, 48 anni, prima di entrare a far parte dell’amministrazione nel 2017 era un volto noto del telegiornale di Fox News. Ma non ha alcuna esperienza nella diplomazia. Trump l’ha scelta dopo il vertice G20 di Buenos Aires. «Ha molto talento, è intelligente, veloce e io penso che sarà rispettata da tutti», ha detto il presidente. Fonti della Casa Bianca hanno fatto sapere che la poltrona di ambasciatore all’Onu sarà declassata dall’attuale livello di ufficio, per eliminare la posizione di autonomia dal segretario di Stato che ha creato qualche problema nei mesi della gestione Haley. Le nomine dovranno essere ratificate dal Senato.
In queste ore negli Usa le dimissioni che fanno più notizia sono tuttavia quelle di Victorina Morales, 45 anni, sconosciuta cameriera guatemalteca fino a poche ore fa, che per cinque anni ha lavorato per Trump nel golf club di Bedminster, nel New Jersey. La signora Morales, si è autodenunciata come lavoratrice illegale in aperta polemica con le politiche xenofobe del presidente. La Trump Organization che gestisce le proprietà non ha rilasciato commenti specifici sul caso. La portavoce Amanda Miller ha fatto sapere che «se un dipendente sottopone documenti falsi sarà immediatamente messo alla porta». La signora Morales ha già perso il lavoro.