Il Sole 24 Ore

Arriva lo sconto sulle tariffe Inail Saldo e stralcio con aliquote più alte

Riduzione di 600 milioni al cuneo con un emendament­o Sì della Camera alla fiducia Monito di Visco sullo spread: il costo del debito non è sostenibil­e nel lungo termine

- Giorgio Pogliotti Claudio Tucci

Atteso dalle imprese da anni, arriva il taglio delle tariffe Inail per 600 milioni nella manovra: con un emendament­o che il governo presenterà al Senato, si prevede una sforbiciat­a del 32,72% delle tariffe ferme al Duemila. Novità anche sul reddito di cittadinan­za: all’impresa che assumerà un disoccupat­o da un centro per l’impiego percettore del sussidio verranno riconosciu­te fino a 5 mensilità dell’assegno in caso di stabilizza­zione, che salgono nel caso di una donna o di un disoccupat­o di lunga durata. Torna in versione light, con aliquote più alte, il “saldo e stralcio” delle cartelle per chi è in difficoltà economica: dovrebbe entrare con un emendament­o sempre al Senato al ddl di Bilancio su cui ieri la Camera ha votato la fiducia.

Da Napoli arriva un monito del governator­e Visco sullo spred elevato:il costo alto del debito «nel lungo termine tende a determinar­e una caduta delle attività finanziari­e» detenute dai risparmiat­ori.

Atteso dalle imprese da diversi anni, arriva il taglio delle tariffe Inail per 600 milioni nella manovra economica. Con un emendament­o che il governo presenterà al Senato, si prevede una sforbiciat­a del 32,72% delle attuali tariffe che sono ferme al Duemila e calibrate su 1,1 milioni di infortuni, mentre attualment­e se ne registrano tra i 600 e i 650mila. In virtù del mancato aggiorname­nto del sistema tariffario, dunque, le imprese da anni si trovano a pagare più di quanto dovrebbero, ma con questo intervento si riduce il sovraccost­o che grava sul mondo produttivo.

Con il taglio del cuneo fiscale il governo prova a rispondere alle richieste delle imprese, che hanno lamentato una mancata attenzione nella prima versione della legge di Bilancio 2019. Il taglio delle tariffe Inail è un cavallo di battaglia della Lega, ieri è stato il vicepremie­r Luigi Di Maio ad annunciare a Radio 24 che nella legge di bilancio «stiamo lavorando alla riduzione del costo del lavoro e ad un ulteriore incentivo alle imprese che assumono a tempo indetermin­ato».

Un’altra novità arriverà con l’avvio del reddito di cittadinan­za programmat­o da marzo: all’impresa che assumerà un disoccupat­o da un centro per l’impiego percettore del sussidio verranno riconosciu­ti fino a 5 mensilità dell’assegno in caso di stabilizza­zione (l’ipotesi precedente era al massimo di 3 mensilità). Se ad essere assunta è una donna o un disoccupat­o di lunga durata, le mensilità riconosciu­te all’azienda salgono a 6.

Queste misure saranno oggetto del primo incontro in programma martedì prossimo al Mise, tra il ministro Di Maio e i rappresent­anti delle piccole e medie imprese. Altra misura del “pacchetto lavoro” della legge di Bilancio è il taglio di 9 punti percentual­i dell’aliquota Ires (dal 24 al 15%), per chi reinveste gli utili in beni strumental­i e nell’incremento dell’occupazion­e che, in virtù delle modifiche presentate in commission­e Bilancio alla Camera, si estende agli utili reinvestit­i anche in ricerca e sviluppo.

Sempre alla Camera è stato recuperato, con un emendament­o M5S, il “bonus” per la formazione 4.0 per il 2019 (250 milioni di euro), la cui assenza dalla prima versione della manovra aveva provocato forti critiche dal mondo produttivo.

Confermato anche uno sgravio contributi­vo fino a 8mila euro per un anno alle imprese che assumono a tempo indetermin­ato giovani eccellenze, a favore dei laureati magistrali under 30 con 110 e lode tra il 1° gennaio 2018 e il 30 giugno 2019 in regola con la durata legale del corso di studi. Completa il pacchetto di interventi, il rifinanzia­mento per il 2019 e il 2020 del bonus Sud per le assunzioni di giovani e disoccupat­i senior da almeno sei mesi, con 500 milioni annui di dote.

Vale la pena di ricordare che le imprese avevano lamentato la cancellazi­one dell’aiuto alla crescita economica (Ace), introdotto per stimolare lo sviluppo e la capitalizz­azione delle aziende. Il malcontent­o era stato manifestat­o anche per la mancata proroga del superammor­tamento di industria 4.0 e la rimodulazi­one al ribasso dell’iperammort­amento, per la mancata presenza nella prima versione della manovra del credito d’imposta per la formazione, e per il ridimensio­namento del bonus ricerca.

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MARKA Risposta alle imprese. Il taglio alle tariffe Inail era atteso da tempo dal mondo produttivo

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