Le imprese a Di Maio: bene il dialogo, ora tagli al costo lavoro
Boccia all’incontro martedì convocato dal vicepremier Oggi i 12 al caffè con Salvini
L’appello a «lavorare insieme» del vice premier Luigi Di Maio, pubblicato sul Sole 24 Ore di ieri, guadagna ampi consensi tra le imprese. Che oggi incontreranno l’altro vice premier, Matteo Salvini: al Viminale per l’atteso caffè ci saranno le 12 associazioni imprenditoriali che lunedì scorso hanno protestato a Torino per il sì alla Tav e contro la manovra. L’appuntamento segna ufficialmente il ritorno al confronto e al dialogo del Governo con il mondo produttivo e precede di un paio di giorni un altro incontro con le imprese convocate martedì da Di Maio per far partire un tavolo permanente con le Pmi. Una iniziativa, questa, apprezzata dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che parteciperà all’incontro al ministero dello Sviluppo economico durante il quale si parlerà di manovra e grandi opere.
Tra i diversi messaggi che Di Maio ha lanciato ieri alle imprese nella sua lettera al Sole 24 Ore, a raccogliere le attese maggiori è probabilmente l’impegno a ridurre con «urgenza» e «sensibilmente» il costo del lavoro. «Non si perda l’occasione della legge di bilancio per procedere operativamente alla riforma e alla riduzione di oltre il 30% delle tariffe Inail e per ulteriori interventi strutturali di riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro, così come per incentivare il meccanismo dei premi di produttività», avverte Carlo Sangalli presidente di Confcommercio. Che apprezza l’idea di «un confronto continuo» sottolineando l’urgenza di riportare «gli investimenti pubblici al livello pre-crisi del 3% del Pil». Tra gli altri fronti Sangalli indica il piano impresa 4.0 («da valorizzare lo strumento dei voucher e degli ecosistemi digitali») e la necessità di rafforzare la deducibilità dell’Imu per gli immobili. Molto attesa infine la promessa di pagare i debiti della Pa verso le imprese: «Attendiamo di conoscere le modalità con cui si svilupperà l’annunciato piano d’azione congiunta con la Cassa Depositi e Prestiti per il pagamento 30 miliardi di euro».
Per Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato, quelli annunciati da Di Maio sono «obiettivi molto ambiziosi»: «Noi siamo imprenditori, siamo concreti - dice Merletti -. Vogliamo toccare con mano la riduzione delle tariffe Inail, la revisione del Codice degli appalti, l'innalzamento della deducibilità dell'Imu sugli immobili strumentali e l'abolizione del Sistri». Confartigianto - che si aspetta anche la proroga di superammortamento e credito sulla formazione 4.0 - dall’incontro di oggi con Salvini si attende ulteriori segnali: «Vogliamo efficaci collegamenti nazionali e internazionali per far viaggiare persone e merci, reti e connessioni per trasferire dati, una Pa efficiente, un mercato del lavoro che valorizzi il merito e le competenze incrociando le necessità competitive delle imprese, una giustizia civile rapida ed efficiente, la partecipazione all'Europa con l'Euro moneta comune».
«Molto positiva» per Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti, l’idea di un tavolo permanente con le Pmi. Così come la promessa sui debiti Pa: «Si tratta di soldi su cui le Pmi fanno conto». Ma anche per De Luise l’intervento più atteso è il taglio al costo del lavoro: «Lo chiediamo da anni, sarebbe una misura fondamentale a patto che riguardi tutta la platea delle imprese dalle micro alle grandi». A Salvini Confesercenti chiederà certezze sugli investimenti in infrastrutture («sono di Genova, chiedo tempi certi per la manutenzione») e garanzie sulla futura sterilizzazione dell’Iva oltre che sulla cedolare secca per i negozi: «Positiva per i proprietari, ma come per gli inquilini servono affitti calmierati anche per gli imprenditori». Infine per Massimiliano Giansanti (Confagricoltura) le emergenze a cui il Governo deve dare risposte sono le infrastrutture - «il nostro ritardo non è certo colpa loro, ma ora servono azioni» - e appunto il costo del lavoro: «Le nostre aziende non possono competere con un fardello così pesante. Se in questi anni l’agricoltura è cresciuta con un export record di 41 miliardi è solo grazie agli sforzi dei nostri imprenditori».