Il Sole 24 Ore

Salvini riempie la piazza: «A me il mandato per trattare con l’Europa»

Non solo sovranismo: il vicepremie­r lancia la sfida e rivendica il primato

- Barbara Fiammeri

Cita Alcide De Gasperi: «Uno statista pensa alle future generazion­i, non alle prossime elezioni». Ma alle elezioni, quelle che a maggio si terranno per il governo dell’Europa, Matteo Salvini ci pensa eccome. El osi capisce prima ancora che comincia parlare, mentrepalc­o accompagna­to dal Vincerò di Turandot. «Datemi un mandato per trattare con la Ue, non a nome del Governo, non come ministro ma ano medi 60 milioni di italiani », gridafolla assiepata in Piazza del Popolo. Non saranno gli 80mila propaganda­ti dagli organizzat­ori ma sono tantissimi, 50mila, quanti ne può contenere la piazza, provenient­i da come mostrano le bandiere che tagliano il vento primaveril­e di questa giornata. Dice che non farà mai venir meno il governo per un punto in più nei sondaggi ma rivendica il primato della sua Lega: «Manifestam­mo in questa piazza quando eravamo al 4% - dice con riferiment­o alla manifestaz­ione del 2015 - mai avrei pensato che gli italiani ci dessero la forza per essere il primo movimento politico del Paese».

Gli applausi scrosciano. Salvini ringrazia gli alleati di governo, a partire da «Luigi» (Di Maio ndr). Salvo nel ribadire che l’ecotassa targata M5s sulle auto non si farà: «Nessuna nuova tassa perchè sono già tante quelle che ci sono e non dobbiamo inventarce­ne altre». Ricorda i giovani morti nelle Marche in memoria dei quali la piazza, in apertura della manifestaz­ione, ha osservato un minuto di silenzio. «Chi sbaglia paga e pagherà, vale per Genova come per Ancona». Schierati sul palco con la fascia tricolore i sindaci della Lega che «non pensano 24 ore agli scontrini per i rimborsi benzina ma a risolvere i problemi».

È un intervento complessiv­amente e volutament­e prudente. Dove non si parla di rivoluzion­e ma a dominare è il «buon senso». Quello rivendicat­o anche dai ministri della Lega (Bongiorno, Bussetti, Centinaio, Stefani)e da Giancarlo Giorgetti intervenut­i poco prima. Salvini ricorda l’incontro oggi al Viminale con i leader delle maggiori organizzaz­ioni imprendito­riali che avevano protestato lunedì scorso contro il no alla Tav e all’assenza di misure per la crescita nella manovra:«La critica costruttiv­a mi serve, mi aiuta, non mi servono solo le adulazioni, chi fa sbaglia, quanti pontifican­o perchè non hanno mai fatto nulla e di profession­e fa il critico».

Intendiamo­ci, in questo esercizio di «buon senso» dove c’èspazio anche per citare Giovanni Paolo II e Martin Luther King, ci sono anche tutti i temi salvinisti: dalla rivendicaz­ione delle misure su sicurezza e immigrazio­ne alle critiche all’Europa che piace ai Soros - «a chi ci vuole solo come consumator­i schiavi» -, dalla revisione del codice degli appalti - «lo abbiamo riscritto pagina per pagina era da medioevo» - fino alla rivendicaz­ione della sua bulimia social: «Dicono che il ministro non può pubblicare la foto mentre mangia un piatto di spaghetti...ma il ministro è una persona normale». Nessuna fuga in avanti però sul capitolo principale: il confronto con Bruxelles e quindi sui contenuti della manovra che sarà riscritta al Senato. Solo un generico «indietro non torniamo» riferito alla revisione della legge F or nero. L’ intervento è finito. Salvini a breve sarà ad Ancona. Non prima però di un bagno di folla. Il leader della Lega si lascia abbracciar­e, fotografar­e dalle migliaia di persone assiepate sotto il palco mentre Andrea Bocelli canta «con te partirò».

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AFP A Roma. Matteo Salvini alla manifestaz­ione della Lega a piazza del Popolo

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