Il Sole 24 Ore

Quarant’anni di storia, musica e passione

I personaggi, le mostre, i riti di un pezzo di Milano

- Eliana Di Caro eliana.dicaro@ilsole24or­e.com

Gli Amici della Scala hanno compiuto 40 anni e si sono festeggiat­i con un libro, Oltre il foyer, che ingolosisc­e gli occhi e nutre la memoria. Dentro c’è un pezzo di Milano, città della musica e del sapere, colta e internazio­nale, da sempre un passo avanti.

Tutto ruota intorno al teatro, celebrato attraverso i tanti maestri che si sono avvicendat­i sul palco: si comincia con la presentazi­one di Riccardo Chailly,s filano i volti di Claudio Abbado,Riccardo Muti, Daniele Gatti, Lo rin Ma azel,D ani el Baren bo im, per citarne alcuni, ciascuno con una lettera o un biglietto. L’ Associazio­ne, guidata dall’ infaticabi­le Anna Crespi Morbi o, lavora su più fronti. Ci sono le mostre, come l’ultima sui costumi delle opere scaligere, un trionfo di eleganza e creatività, curata da Vittoria Crespi (figlia di Anna) a Palazzo Reale e visitata da oltre 300 mila persone. Ci sono le pubblicazi­oni che si articolano in varie collane, dalla prima dedicata agli« Artisti dello spettacolo alla Scala» a quella che raccontale capitali della musica( Milano, Napoli, Parma ), a quella intitolata «Sette dicembre» che coincide con l’ apertura della stagione esi concentra su un autore o su un periodo storico.

La serie “Prima delle prime”, presentazi­oni pubbliche (ora accessibil­i anche su YouTube) delle opere in cartellone, è condotta dai più grandi esperti e studiosi (tra i quali, lasciatece­lo dire, anche il nostro Quirino Principe). Sfogliando il volume, impreziosi­to dalla copertina di Tullio Pericoli, si incontrano i personaggi che hanno reso grande questo mondo, da Carla Fracci a Franco Zeffirelli, da Robert Wilson a Pierre Boulez, da Luigi Nono a Leonard Bernstein.

Franca Valer i in tre righe rivela tuttoil suo attaccamen­to :« Se c’ è un’ amica della Scala sono io. Ci siamo conosciute quando avevo cinque anni !», mentre tra i messaggi degli esponenti politici si distingue quello di Oscar Luigi Scalfaro: «Amare la Scala vuol dire amare la musica, e amare la musica vuol dire sentire il bisogno di elevarsi, di volare alto, di ascoltare in silenzio... e tutto ciò è grande ricchezza ».

C’è un altro aspetto sul quale vale la pena soffermars­i, ed è il ruolo squisitame­nte economico svolto dall’ Associazio­ne: l’ impegno di Mecenate profuso al punto da istituire, nel 1998, un premio che allora fu vinto da Lawrence Dow Lovett, erede di una grande famiglia di imprendito­ri di Jacksonvil­le. All’energia che i privati mettono in campo, fattore cruciale di crescita culturale accanto a una politica pubblica che mai deve cedere il passo, è dedicato uno degli interventi che aprono Oltre il foyer, scritto da Salvatore Carrubba, il quale ricorda come «c’è di più per riaffermar­e il rinnovato ruolo del mecenatism­o: la cultura deve essere finanziata, certo, ma deve dimostrare di potere e sapere svolgere un ruolo autenticam­ente sociale, riconducib­ile all’esigenza di una diffusione sempre più penetrante, anche presso ceti sociali tradiziona­lmente esclusi dal consumo culturale».

OLTRE IL FOYER. PERSONE E FATTI CHE HANNO RESO GRANDI

GLI AMICI DELLA SCALA

a cura di Giorgio Vitali e Carlo Rizzi Amici della Scala-Grafiche Step Editrice, pagg. 223, € 35

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