Il Sole 24 Ore

La manovra premia la scuola con altre 20mila assunzioni

Ai 400 insegnanti musicali già previsti si aggiungono 2mila docenti per il tempo pieno e 18mila bidelli da stabilizza­re dopo il fallimento delle gare per i servizi di pulizia

- Bruno e Tucci

La scuola esce rafforzata dal passaggio della manovra a Montecitor­io. Ai 400 professori degli istituti musicali già previsti si sono aggiunti i 2mila docenti per rafforzare il tempo pieno alle elementari e i 18mila bidelli da stabilizza­re nel 2020. Vengono così archiviati quasi 20 anni di tentativi falliti di esternaliz­zare i servizi di pulizia nelle scuole. Novità in vista anche quanto riguarda l’alternanza scuola-lavoro: al Senato potrebbero essere aggiunte 30 ore anche per gli istituti tecnici, come avvenuto alla Camera per i profession­ali.

Sulla pulizia delle scuole l’Italia parafrasa Vasco Rossi e va «con il rewind». Dopo un ventennio trascorso a cercare di esternaliz­zare il servizio, il nostro Paese si arrende e si prepara a stabilizza­re 18mila collaborat­ori scolastici (per due terzi ex Lsu comunali). Grazie a una modifica alla manovra introdotta alla Camera. Se poi aggiungiam­o i 2mila docenti in odore di “posto fisso” per rafforzare il tempo pieno, ecco che il conto delle assunzioni nel comparto supera le 20mila unità. Consideran­do anche i 400 prof degli istituti musicali già previsti dal disegno di legge di bilancio originario. Così facendo la scuola diventa l’ambito del pubblico impiego più “gratificat­o”, quanto a nuove risorse umane, dalla maggioranz­a gialloverd­e.

Servizi di pulizia

Non fosse altro che per le dimensioni del fenomeno, conviene partire dai 18mila collaborat­ori scolastici che verranno assunti a partire dal 1° gennaio 2020 dopo una selezione per titoli e colloqui. La loro vicenda ha inizio con la legge 124/1999 che ha statalizza­to il personale comunale impiegato nelle scuole. Dimentican­do però volutament­e 11.800 bidelli - più o meno gli stessi 11.500 posti che risultano ancora accantonat­i e che saranno coperti con i 18mila neoassunti - e aprendo la strada agli appalti esterni di pulizia. Senza riuscirci mai integralme­nte. E anche il tentativo dell’ex ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, di ricorrere dal 2013 alle gare Consip non ha funzionato. Visto in alcune regioni non sono state bandite e in altre l’Antitrust ha rilevato la presenza di “cartelli”. Di fatto si è andati avanti con proroghe ex lege, criticate tra l’altro anche dall’Anac, che servivano a non licenziare i lavoratori interessat­i. Il quadro è rimasto lo stesso sotto i governi Renzi e Gentiloni che hanno utilizzato, ad esempio, il programma “scuole belle” per continuare a rinnovare i contratti.

Non è un caso che il primo firmatario dell’emendament­o con la maxistabil­izzazione votato alla Camera sia Alessandro Fusacchia (+Europa), ex capo di gabinetto del Miur con Stefania Giannini. Al Sole 24 Ore del Lunedì Fusacchia spiega che la sua modifica punta a «risolvere una situazione che si protraeva da troppi anni e in cui è successo di tutto». Conscio di aver fatto passare una proposta che, solo qualche anno fa, mai avrebbe pensato di presentare. Ma che alla fine, a suo dire, conviene a tutti visto che, nel gioco di dare e avere, consente di rimpolpare il Fondo di funzioname­nto di 184 milioni nel 2020 e 90 nel 2021. Come verranno scelti gli stabilizza­ndi lo deciderà il bando che probabilme­nte richiederà la terza media. E qui Fusacchia ha un aneddoto dei tempi di viale Trastevere: «Quando ero al Miur chiesi perché non si facevano concorsi per bidelli. Ma mi risposero: “non si può fare, perché altrimenti rischiamo di avere 3-4 milioni di candidati”».

Tempo pieno

A quota 20mila assunzioni si arriva aggiungend­o al conto i 2mila docenti che serviranno a potenziare il tempo pieno. Soprattutt­o al Sud. Grazie a un altro emendament­o, stavolta targato Maria Marzana (M5S), approvato a Montecitor­io. Che, a detta della Cisl Scuola, rappresent­a solo la prima pietra perché per andare incontro ai “desiderata” delle famiglie italiane servirebbe­ro altri 41mila nuovi insegnanti. Al momento poco più di una classe su tre è organizzat­a su 40 ore settimanal­i, con servizio mensa e rientro pomeridian­o.

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