Tra cliente e avvocato confidenzialità garantita
Il cliente ha diritto a consultare il proprio legale nei casi in cui l’autorità giudiziaria disponga un nuovo sequestro dei suoi supporti elettronici. Non solo. Se il ricorrente contesta la violazione del segreto tra legale e cliente, le autorità nazionali sono tenute a procedere a un accertamento per salvaguardare i privilegi relativi alla confidenzialità legata al diritto di difesa.
Lo ha chiarito la Corte europea dei diritti dell’uomo con la sentenza del 16 ottobre (ricorso n. 70288/13), con la quale Strasburgo ha condannato la Slovacchia per violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea che assicura il diritto al rispetto della vita privata.
L’azione era stata avviata da un uomo d’affari austriaco al quale erano stati sequestrati dei supporti informatici nell’ufficio di Bratislava. Dopo 3 anni erano stati restituiti al suo legale ma immediatamente sottoposti a nuovo sequestro su richiesta delle autorità austriache. Proprio a causa dell’immediatezza del nuovo sequestro, il ricorrente non aveva potuto consultare il legale. Per la Corte europea, le autorità slovacche hanno violato la Convenzione commettendo un’ingerenza nel diritto al rispetto della vita privata e alla corrispondenza. Anche perché le garanzie di confidenzialità nel rapporto cliente avvocato devono essere assicurate in ogni fase, anche nell’adozione di misure preliminari, proprio per garantire che i diritti convenzionali siano tutelati in modo effettivo.