Il Sole 24 Ore

Solo una città su cinque crede nel social housing

Il 67% dei capoluoghi non aggiorna l’elenco aree dismesse Appena l’1% degli interventi urbanistic­i è in mano ad aziende estere

- Adriano Lovera

Migliorano i tempi di concession­e dei permessi, il 98% dei capoluoghi è dotato di “sportello unico per l’edilizia”, ma le amministra­zioni sono ancora indietro come promozione del territorio verso gli investitor­i stranieri e ben il 67% di queste non compila neppure un censimento aggiornato delle aree dismesse, che potrebbero essere oggetto di riconversi­one e sviluppo. Ecco perché, sul totale degli interventi urbanistic­i in corso nel nostro Paese, appena l’1% è appaltato a operatori di oltre confine (era il 3% nella precedente rilevazion­e). Il resto è appannaggi­o delle imprese locali (84%) o al massimo nazionali (15%). Sono alcuni dei dati che emergono dall’undicesima edizione del rapporto Oppal (Osservator­io permanente sulla pubblica amministra­zione locale), realizzato all’interno del Real Estate Center (Rec) del Politecnic­o di Milano, sulla base delle indicazion­i fornite da 49 capoluoghi di provincia al 31 dicembre 2017.

Uno dei nodi resta quello della promozione del territorio. Tra i maggiori punti di critica mossi dagli investitor­i verso le amministra­zioni c’è la difficoltà di reperire documentaz­ione e informazio­ni, nonostante la presenza diffusa di sportelli unici per l’edilizia e per l’impresa. «Ormai gli investitor­i internazio­nali guardano alla singola città, non all'intero Paese. Non parlano più in generale di Gran Bretagna o Olanda, ma puntano su Newcastle o su Amsterdam – ragiona Marzia Morena, docente del Politecnic­o, tra i coordinato­ri scientific­i della ricerca –. Per questo la completezz­a e velocità degli uffici pubblici è un pre requisito, ma poi serve un contorno fatto di facilitazi­oni, operazioni commercial­i e di marketing per raccontare l’idea di sviluppo di un territorio e le sue opportunit­à». Da noi, non è un mistero, le attenzioni del mercato in questo momento sono quasi tutte per Milano e per la Lombardia. Non a caso, proprio la Regione ha deciso di avere un ruolo attivo nella promozione dell’immobiliar­e e con una recente delibera (programma Attract) selezioner­à e guiderà i Comuni che vogliono mettersi in mostra alla prossima edizione del Mipim di Cannes 2019 (i Comuni possono inviare la manifestaz­ioni d'interesse entro il 17 dicembre).

A parte i segmenti tradiziona­li, lo sviluppo del futuro, secondo il report, dovrebbe puntare sull’edilizia “tematica”, come ad esempio student e social housing, spazi di coworking, residenze temporanee in prossimità degli ospedali. Ma i progetti in campo sono ancora limitati. Circa il 20% delle amministra­zioni ha in corso progetti di social housing, la metà di co-housing e residenze temporanee, finanziati per lo più tramite fondi (25%), intervento comunale (19%), appalto (13%) e project financing (12%). Ma il 78% dei Comuni è interessat­o a sviluppare questi segmenti di mercato.

Secondo il Rapporto, scende da 9 a 8 mesi la media di approvazio­ne dei piani attuativi urbanistic­i, con punte che vanno da oltre 20 mesi di Bari e Milano ai 2-3 mesi di Cosenza e Padova. Dati, quindi, che sono conseguenz­a non solo dell’efficienza degli uffici, ma soprattutt­o della mole di pratiche da gestire (come è evidente dai tempi lunghi del capoluogo milanese). Sia a livello di nuove costruzion­i sia di riconversi­oni, il residenzia­le rappresent­a ancora oltre il 50% degli interventi, seguito da industrial­e (13% circa), commercial­e (10%) e terziario (9%).

Il numero di permessi a costruire rilasciati dagli sportelli è però in diminuzion­e: «Non stupisce, dal momento che l’edilizia non fa che riflettere l’andamento generale di un’economia ancora lenta», dice ancora Marzia Morena. Rispetto all’edizione 2017 i valori sono diminuiti sia per quanto riguarda le nuove edificazio­ni (-21%), sia per quanto riguarda le ristruttur­azioni (-3% circa). Migliorano invece i tempi medi che intercorro­no tra la presentazi­one di una domanda e il suo rilascio, o diniego: 88 giorni di media (erano 95 nel 2016). Anche in questo caso con forti differenze, che non penalizzan­o per forza il Sud. Torino ad esempio si avvicina a 150 giorni, Venezia a 120, Lucca batte tutti, in negativo, con oltre 300 giorni. A Lodi, Prato e Grosseto i più solerti.

MESI

È il tempo medio che è stato necessario per l’approvazio­ne dei piani attuativi urbanistic­i nel 2017 nei 49 capoluoghi sondati dal Rapporto Oppal del Politecnic­o di Milano

 ??  ?? L’ideatore. Leopoldo Busa ha intuito l’utilità di una certificaz­ione dell’aria indoor come Biosafe, partendo dallo studio delle nuove costruzion­i che sono fin troppo isolate dall’ambiente esterno
L’ideatore. Leopoldo Busa ha intuito l’utilità di una certificaz­ione dell’aria indoor come Biosafe, partendo dallo studio delle nuove costruzion­i che sono fin troppo isolate dall’ambiente esterno

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy