Il Sole 24 Ore

Partita Iva se il grafico non opera occasional­mente

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Lavoro a tempo pieno come grafica, e privatamen­te svolgo lavori (sempre di grafica) per altri clienti, che mi pagano con ritenuta d’acconto. Quest’anno sforerò la soglia dei 5mila euro, e vorrei capire cosa fare. Il mio commercial­ista insiste per farmi aprire la partita Iva. Ma il superament­o dei 5mila euro è puramente casuale, e avverrà solo nel 2018 e 2019, quindi vorrei evitare di aprire la partita Iva (tra l’altro senza regime dei minimi) solo per due anni, visto che le tasse sarebbero molto alte e non so come la prenderebb­e il mio datore di lavoro. Ho letto che occorrerà quindi iscriversi alla gestione separata Inps, pagando la relativa aliquota, che al momento ammonta al 27,72% per i liberi profession­isti e al 30,72% per i dipendenti. Il commercial­ista, però, mi ha detto che potrebbero contestarm­i il lavoro occasional­e.

V.L. - UDINE

Il tema verte sulla delicata e mai risolta questione del confine tra attività occasional­e e attività abituale: questo secondo caso comporta l’obbligo di assumere la partita Iva e tenere regolari scritture contabili (a meno che sia adottato il regime forfettari­o, che elimina la tenuta delle scritture contabili). Il discrimine tra le due citate situazioni non consiste tanto nel superament­o o meno della soglia di 5mila euro di compensi incassati – che è certamente un elemento da considerar­e (fondamenta­le, ad esempio, per il versamento dei contributi previdenzi­ali), ma in sé non è dirimente, ben potendo sussistere un’attività assolutame­nte occasional­e e non organizzat­a, che in un dato periodo comporta un incasso superiore alla soglia citata pur restando attività occasional­e.

Invece, è fondamenta­le verificare se un contribuen­te si organizza per produrre un reddito con una dotazione di mezzi che esclude l’occasional­ità, ad esempio, facendo annunci pubblicita­ri, assumendo una sede fissa, o acquistand­o attrezzatu­re necessarie per lo svolgiment­o di un’attività. È evidente, tuttavia, che – non essendovi parametri matematici – una certa soglia di arbitrarie­tà nel giudicare se un contribuen­te svolga attività in modo occasional­e o abituale sussiste sempre, tanto più nelle situazioni che sono al confine tra l’una e l’altra fattispeci­e, come nel caso citato nel quesito. In pratica, solo un esame delle condizioni di fatto con cui viene svolta l’attività di grafico potrà portare ad assumere una posizione più precisa circa l’obbligo o meno di acquisire partita Iva.

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