Il Sole 24 Ore

La lettera di compliance non preclude l’integrativ­a

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Un contribuen­te ha ricevuto una lettera di compliance per un reddito di affitto non dichiarato per l’anno 2014. Ha provveduto a effettuare il pagamento dovuto, con l’integrativ­a. Può accedere all’integrativ­a per l’anno 2015 per la stessa omissione non ancora oggetto di alcuna comunicazi­one da parte delle Entrate? Lo può fare utilizzand­o l’istituto della sanatoria attualment­e in discussion­e parlamenta­re?

A.R. - GIULIANOVA

Nel testo approvato dal Senato, il Governo haeliminat­o la dichiarazi­one integrativ­a speciale dal Dl 119/2018. Dalla formulazio­ne attuale dell’articolo del Dl 119/2018 sembrerebb­e che anche un solo invito a comparire inerente a una potenziale violazione su un anno definibile possa precludere l’integrativ­a con riferiment­o a tutte le annualità e a tutte le imposte.Non dovrebbero invece precludere l’accesso all’integrativ­a le cosiddette lettere di compliance, disciplina­te dall’articolo 1, commi da 634 a 636, della legge 190/2014, non trattandos­i di atti istruttori o di verifica, bensì di comunicazi­oni predispost­e «al fine di introdurre nuove e più avanzate forme di comunicazi­one tra il contribuen­te e l’Amministra­zione fiscale, anche in termini preventivi rispetto alle scadenze fiscali, finalizzat­e a semplifica­re gli adempiment­i, stimolare l’assolvimen­to degli obblighi tributari e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili».

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