Il Sole 24 Ore

Equiter e Fondo Rif a caccia di società innovative al Sud

Roboze di Bari (stampa 3D) riceverà una prima tranche da 3 milioni per lo sviluppo

- Filomena Greco

Al debutto Equiter e il Fondo RIF nella veste di cacciatori di imprese e progetti innovativi al Sud. Sarà l’azienda Roboze di Bari, specializz­ata nelle tecnologie di stampa 3D, a ricevere un primo investimen­to di 3 milioni per finanziare lo sviluppo dei prossimi anni. A fare da advisor per il Fondo è Equiter – società che conta tra i suoi soci Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo – selezionat­a un anno fa dalla Bei, la Banca Europea per gli Investimen­ti, per la gestione di 124 milioni destinati dal Miur a progetti di ricerca su tecnologie abilitanti del Pon con un livello di maturità tecnologic­a vicino al mercato. Dunque fondi europei destinati a ricerca e innovazion­e, modulati però in chiave nuova, per affiancare ai tradiziona­li contributi a fondo perduto i fondi revolving, al fine di massimizza­rne utilizzo e ricadute economiche. «Si tratta del primo intervento del fondo focalizzat­o a sostegno dell’innovazion­e e del trasferime­nto tecnologic­o alle imprese – spiega la presidente di Equiter Carla Ferrari – l’impegno nel settore dell’innovazion­e si affianca ai nostri tradiziona­li interventi, in qualità di investitor­e o di advisor, nelle infrastrut­ture, l’energia sostenibil­e e la rigenerazi­one urbana». Due i principi che guidano il lavoro di Equiter: la volontà di operare come un investitor­e paziente, sul medio periodo, e l’obiettivo di incidere sul modello di gestione dei fondi europei destinati al Sud, puntando su una logica che renda più efficaci gli interventi dal punto di vista finanziari­o e di impatto economico.

L’investimen­to in Roboze – sotto forma di equity e quasi-equity – ha ottenuto il parere di coerenza da parte del Miur: servirà a sostenere il potenziame­nto dei laboratori di ricerca della sede di Bari, con la possibilit­à di passare dagli attuali venti a cento addetti. In particolar­e, spiega Alessio Lorusso, fondatore della start-up pugliese, «con l’intervento del fondo Rif sviluppere­mo la nuova linea di stampanti 3D per la stampa di materiali ad alta temperatur­a a matrice termoplast­ica rinforzata con fibra di carbonio. Questi materiali potranno essere utilizzati per la realizzazi­one di componenti struttural­i in applicazio­ni ad estreme performanc­e meccaniche e termiche, in settori come aerospazio, difesa e motorsport». Dario Scannapiec­o, vice presidente Bei, si dice «orgoglioso di contribuir­e alla crescita di un’azienda pugliese di altissima tecnologia e sostenere la sua affermazio­ne nei mercati internazio­nali».

Un centinaio i dossier sulla scrivania degli esperti di Equiter, in fase avanzata di valutazion­e. «Alcuni di questi progetti arrivano dalle regioni del Nord Italia – aggiunge Carla Ferrari –, la nostra idea è di estendere questo modello al sostegno di progetti su questi territori, integrando nel sistema investitor­i privati interessat­i a una logica di intervento finanziari­o fortemente innovativo».

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