Il Sole 24 Ore

Fuest (Ifo): ora sul caso Italia Bruxelles sarà più flessibile

- Isabella Bufacchi

Brexit? La Francia in fiamme? Il rischio più grande per l’Italia non viene dall’esterno ma dall’interno ed è il suo alto debito pubblico. Di questo ne resta convinto Clemens Fuest, economista di peso tra i falchi tedeschi e presidente dell’influente istituto di ricerca economica Ifo di Monaco di Baviera.

Qual è l’impatto di Brexit sui negoziati tra il Governo italiano e la Commission­e europea? Qualsiasi forma di “exit” mette paura... Se Brexit dovesse divenire molto caotica, potrebbe avere questa implicazio­ne per l’Italia: distoglier­e l’attenzione del pubblico dal conflitto tra Bruxelles e Roma. Ma il caso del Regno Unito e il caso dell’Italia non possono essere messi facilmente a confronto, perché l’Italia è un Paese membro dell’euro. Lasciare l’euro è cosa ben più complicata e rischiosa che uscire dalla Ue.

È possibile che Bruxelles assuma una posizione più morbida verso l’Italia, dopo la decisione di Macron di sforare il 3% del deficit/Pil?

Probabilme­nte sì. Ora sarà più difficile per la Francia rispettare gli obblighi in fatto di politica fiscale nel semestre europeo. E con la Francia che infrangerà le regole, sarà più difficile per l’Europa sanzionare l’Italia.

Francia e anche Germania in passato hanno sforato la soglia del 3%. Perché è così importante ora imporre all’Italia il rispetto di questo tipo di soglie?

È vero che Francia e Germania hanno violato le regole, e quindi non vedo come possano ora fare la morale all’Italia. Siamo tutti peccatori. Ma la differenza sta nel fatto che Francia e Germania hanno livelli di debito molto più bassi, corrono molto meno il pericolo di aver bisogno dell’aiuto esterno della Bce oppure dell’Esm. Se l’Italia dovesse violare le regole fiscali, la conseguenz­a principale di questa sua decisione non starebbe nelle critiche da Bruxelles ma piuttosto nel non potersi aspettare un aiuto esterno nel caso scivolasse in una crisi finanziari­a.

Non pensa che il peccato originale sia in un’austerità che ha alimentato populismo e movimenti di estrema destra e sinistra? L’Italia non ha più spazi di manovra per colpa del debito/ Pil al 130%?

Per molti anni molti Paesi, in Europa e altrove, hanno vissuto sopra le proprie possibilit­à, hanno accumulato sempre più debito su debito, nei tempi di vacche magre e vacche grasse. Se un Paese vive così, inevitabil­mente arriva al punto in cui non può più continuare.

La questione sull’Italia è questa: se aumenterà il debito pubblico ancora di più, chi lo ripagherà? L’idea che il debito si ripaghi da solo grazie all’economia che cresce più velocement­e è un’illusione. L’Italia si trova di fronte a un bivio: una strada è quella del consolidam­ento fiscale abbinato a un rafforzame­nto delle riforme struttural­i per la crescita; l’altra strada è quella della bancarotta dello Stato e delle banche. Non c’è una terza via che sia facilmente percorribi­le.

Per Parigi più complicato rispettare gli obblighi e se infrangerà le regole per la Ue diventerà più difficile sanzionare Roma

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy