Il Sole 24 Ore

La soluzione Oic preclude il ricorso agli Ias

La contabiliz­zazione di contributi del locatore a fronte di lavori

- Franco Roscini Vitali

La risposta a interpello 100/2018 delle Entrate conferma l'applicazio­ne del principio di derivazion­e rafforzata anche alle imprese Ita Gaap che redigono il bilancio in base alle norme del Codice civile e dei principi contabili nazionali. Su questo punto non ci sono particolar­i novità.

La risposta va però letta evitando di estenderne l'applicazio­ne all'utilizzo dei principi contabili internazio­nali Ias/Ifrs da parte delle imprese Ita Gaap: l'Agenzia precisa che il parere reso esula dalla valutazion­e sulla correttezz­a della rappresent­azione contabile adottata.

L'equivoco può nascere dal contenuto del quesito posto da una società che redige il bilancio in base ai principi contabili nazionali che, nella soluzione proposta, cita i principi contabili internazio­nali Ias/Ifrs, senza considerar­e che la soluzione è nei principi contabili nazionali.

La fattispeci­e, rappresent­ata da una società Alfa che occupa un immobile in locazione, è semplice: la società di gestione immobiliar­e, proprietar­ia dell'immobile, le riconosce un contributo a fronte dei lavori di ristruttur­azione eseguiti. Il quesito riguarda la contabiliz­zazione del contributo che Alfa intende ripartire sulla durata della locazione, come previsto dall'interpreta­zione internazio­nale Sic 15 “Leasing operativo - Incentivi”.

Senza ricorrere agli Ias/Ifrs, la soluzione del quesito si trova nei principi contabili nazionali, precisamen­te nell'Oic 18 relativo a Ratei e Risconti il quale, nel paragrafo 6, precisa che i risconti passivi rappresent­ano quote di proventi che hanno avuto manifestaz­ione finanziari­a nel corso dell'esercizio in chiusura o in precedenti esercizi ma sono di competenza di uno o più esercizi successivi: essi rappresent­ano la quota parte dei proventi rinviata ad uno o più esercizi successivi. Il principio dà attuazione all'articolo 2424bis, comma 6 del Codice civile che prevede l'iscrizione nei risconti passivi dei proventi percepiti entro la chiusura dell'esercizio ma di competenza di esercizi successivi.

L’Oic 11 prevede che se i principi contabili emanati dall'Oic non contengono una disciplina per fatti aziendali specifici, la società include tra le proprie politiche contabili uno specifico trattament­o sviluppato facendo riferiment­o alle seguenti fonti, in ordine gerarchica­mente decrescent­e: in via analogica, disposizio­ni contenute in principi contabili nazionali che trattano casi simili (tenendo conto delle previsioni contenute negli stessi per quanto riguarda definizion­i, presentazi­one, rilevazion­e, valutazion­e e informativ­a); finalità e postulati del bilancio.

Nelle «Motivazion­i» l'Oic segnala che in fase di consultazi­one è stata rappresent­ata l'opportunit­à di stabilire nell'Oic 11 se i principi contabili internazio­nali possano essere applicati in assenza di un principio nazionale di riferiment­o e non esistano altri Oic applicabil­i in via analogica. L'Oic non ha ritenuto di dover integrare il testo dell'Oic 11, ma in quella specifica situazione il principio internazio­nale può essere preso a riferiment­o. Si deve considerar­e però che l'utilizzo delle fonti indicate nell'Oic 11 copre la maggior parte delle casistiche presenti nelle medie imprese. Pertanto, in presenza di un comportame­nto contabile contenuto negli Oic, il redattore del bilancio non può ricercare soluzioni altrove.

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