Il Sole 24 Ore

Dall’Antitrust le linee guida per la compliance

Va mappato il rischio dell’azienda per gestire la vita commercial­e

- Vito Auricchio

L’Autorità garante della concorrenz­a e del mercato ha adottato le linee guida sulla compliance Antitrust (le linne guida sono state pubblicate il 4 ottobre). Vengono così premiate le imprese che, diffondend­o la consapevol­ezza sull’antitrust nella cultura aziendale, fanno della compliance strumento di risoluzion­e delle problemati­che in materia.

A oggi, in Italia, un’impresa può essere oggetto di istruttori­a antitrust in caso di intesa o di abuso. Ed è proprio in questi casi che il programma di compliance può rivelarsi utile. Utile non solo per ottenere uno sconto sulla sanzione, che può arrivare fino al 15% dell’importo base. Ma soprattutt­o è uno strumento indispensa­bile per identifica­re in tempo eventuali problemi, e poterli correggere, così da evitare future contestazi­oni.

Punto di partenza nella costruzion­e del programma di compliance è il «risk mapping». Le linee guida precisano che deve trattarsi di una «approfondi­ta analisi dei rischi», che dovrà tenere conto degli specifici rischi cui è sottoposta l’impresa, alla luce della sua attività. Segue poi l’addestrame­nto dei dipendenti e la predisposi­zione di materiali formativi distribuit­i all’interno dell’impresa. Centrale importanza è riconosciu­ta anche all’endorsemen­t del programma da parte dei vertici aziendali; ciò dovrà tradursi, ad esempio, nella destinazio­ne di risorse sufficient­i all’attuazione del programma (un budget adeguato) e nella nomina di una figura aziendale responsabi­le del programma di compliance, la quale dovrà poter operare in autonomia e indipenden­za, con risorse e strumenti adeguati.

Fulcro del programma di compliance saranno i meccanismi di gestione dei processi, che dovranno essere proporzion­ati alla complessit­à dell’organizzaz­ione aziendale e all’articolazi­one dei livelli di management. Si tratta di procedure interne per la verifica dei momenti chiave della vita commercial­e dell’impresa (contratti di valore superiore ad un determinat­o importo, iniziative con concorrent­i, attività delle associazio­ni di categoria, partecipaz­ione a gare eccetera).

Dovranno inoltre essere previste misure disciplina­ri nel caso di violazioni delle norme antitrust da parte dei dipendenti e incentivi al rispetto delle procedure e dei processi di gestione del rischio antitrust.

Il programma di compliance dovrà infine essere oggetto di periodico monitoragg­io ed eventuale migliorame­nto delle sue componenti.

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