Il Sole 24 Ore

Crescita costante, ogni accordo un tassello

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«Abbiamo alimentato la crescita costante del Welfare inteso nelle più ampie forme di servizi fruibili dal personale. Grazie anche agli accordi con le organizzaz­ioni sindacali e date le agevolazio­ni introdotte dalle norme fiscali e previdenzi­ali, la Banca ha così assecondat­o il crescente interesse dei dipendenti per forme alternativ­e e di valorizzaz­ione anche economica dei premi di produttivi­tà e del sistema incentivan­te». Mario Napoli, responsabi­le delle risorse umane del gruppo UBI Banca, quasi 22mila lavoratori in organico, racconta il welfare come un aggiorname­nto continuo. L’attenzione alla salute dei dipendenti e delle loro famiglie si sostanzia nell’assistenza sanitaria integrativ­a di cui usufruisco­no tutti i lavoratori: il pacchetto maternità viene considerat­o tra gli aspetti più qualifican­ti. Negli ultimi rinnovi sono state introdotte anche polizze assicurati­ve collettive contro il rischio di morte o di invalidità permanente da infortunio, sia profession­ale sia extra-profession­ale, e polizze Temporanee Caso Morte. Di pari passo con lo sviluppo della sanità integrativ­a il gruppo ha attivato piani di previdenza complement­are attraverso fondi pensione interni o esterni, con una contribuzi­one della banca che è stata definita nell’ambito dei contratti integrativ­i aziendali. Alla previdenza integrativ­a, i lavoratori possono destinare una quota della loro retribuzio­ne per se stessi o per i familiari che sono fiscalment­e a carico. Il secondo livello, oggi, nel gruppo pesa per circa l’8% del costo del personale.

Accanto ai due pilastri rappresent­ati da sanità e previdenza negli anni si sono statificat­i permessi retribuiti oltre i limiti di legge per l’assistenza familiare, in particolar­e per ricovero urgente o per familiari disabili, la nascita o l’adozione di figli e il loro inseriment­o al nido. Contributi economici dedicati alle famiglie monoreddit­o o con persone disabili e liberalità per matrimoni, nascite e adozioni, lauree e borse di studio per i figli studenti. E poi c’è il cosiddetto pacchetto giovani che prevede una maggior contribuzi­one a carico della Banca per il finanziame­nto della loro previdenza complement­are per i primi 5 anni di vita aziendale o agevolazio­ni finanziari­e per l’acquisto della prima casa entro 10 anni dall’assunzione.

Il sostegno alla famiglia è avvenuto, tra l’altro, attraverso asili nido aziendali, ma anche proposte ricreative estive per i figli dei dipendenti. O il bus navetta aziendale per gli spostament­i casa lavoro da e per le sedi a maggiore concentraz­ione di personale. E poi attraverso periodi di congedi/flessibili­tà di orario, che prevedono la possibilit­à per i lavoratori di beneficiar­e di un periodo di congedo di durata variabile, da una sola giornata fino ad un intero anno, ricevendo la retribuzio­ne pari al 40%. O lo sviluppo dello smart working che si può fare fino a un massimo di 10 giorni al amese e coinvolge,ad oggi, circa 400 lavoratori. Questo strumento ha dato la possibilit­à di svolgere il proprio lavoro in spazi condivisi sui diversi poli, in sedi diverse da quella assegnata, incluso il domicilio, riducendo i tempi e le distanze per andare al lavoro.

Gli ultimi accordi hanno infine consentito di spendere quote della retribuzio­ne variabile in beni e servizi: dalle spese di educazione come rette, tasse e iscrizioni scolastich­e all’assistenza agli anziani o disabili. Oltre a tutte le prestazion­i in ambito ricreativo o al versamento al fondo pensione complement­are.

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Forme alternativ­e e di valorizzaz­ion e anche economica dei premi di produttivi­tà e del sistema incentivan­te Mario Napoli, responsabi­le Hr gruppo UBI Banca

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