Il Sole 24 Ore

Per Besnier un conto da quasi 5 miliardi

- —S.Fi.

L’ultimo acquisto risale a pochi giorni fa: dopo il recente blitz che ha portato i francesi al 95% di Parmalat, Sofil ha comprato altri 7 milioni di titoli Parmalat. Sofil è la holding di Lactalis che custodisce la partecipaz­ione nell’azienda italiana. Costo dell’operazione: quasi 20 milioni di euro. Briciole rispetto a quando è costata a Emmanuel Besnier, il signore del latte in Europa, l’avventura in Parmalat: in sette anni, da quando nel 2011 Lactalis scalò il gruppo di Collecchio, l’imprendito­re francese ha speso circa 5 miliardi di euro. E senza aver raggiunto ancora il risultato sperato: portare la Parmalat dentro il cono d’ombra di Lactalis, lontano dagli occhi troppo indiscreti del mercato e degli azionisti di minoranza: avere una società quotata in Borsa è un fastidio. Besnier, il patron di Lactalis, è un capitalist­a vecchio stampo del mondo anglosasso­ne. Schivo e riservato fino all'ossessione: non esistono foto, non ha mai rilasciato un'intervista. Rampollo di una famiglia di imprendito­ri che ha creato un colosso industrial­e con pazienza e tenacia, un piccolo pezzo alla volta. Senza mai muoversi dalla città natale di Laval, piccola cittadina agricola a 300 chilometri da Parigi. Lactalis è un’azienda familiare, gestita nella più totale segretezza, al limite della paranoia: non si trova un bilancio. L’unico documento contabile è stato quello pubblicato in occasione della scalata a Parmalat, perché Lactalis è stata costretta dalla Consob. Nel 2011 Lactalis prima sborsò 1,3 miliardi per rastrellar­e un 15% da alcuni fondi hedge che erano azionisti di Parmalat e poi un altro 14 sul mercato. Poi lanciò un’Opa su tutta Parmalat spendendo 2,4 miliardi per arrivare all’83% del gruppo italiano. Da lì ha sempre arrotondat­o nel corso del tempo, fino ad arrivare all’87% nel 2016 quando lanciò un’altra Opa per il delisting: l’operazione costò altri 100 milioni, ma senza successo. Con l’ultimo affondo ai primi di dicembre, Lactalis, via Sofil, è arrivata al 95% che sulla base della capitalizz­azione attuale e consideran­do che i francesi hanno sempre comprato sul mercato, fa un conto totale di circa 5 miliardi.

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