Il Sole 24 Ore

Fine degli acquisti della Bce, reinvestit­i i titoli in scadenza

La politica monetaria, ha detto Draghi, resterà «molto accomodant­e». I tassi resteranno fermi «almeno fino all’estate del 2019». Il mercato vede il primo rialzo nel 2020

- Dal nostro corrispond­ente Isabella Bufacchi FRANCOFORT­E

La riunione della Bce.

La politica monetaria della Bce resterà «moltoaccom­odante»eperunprol­ungato periodo di tempo, anche dopo la «fine»degliacqui­stinettide­lQecheterm­inano come previsto questo mese, senzatraum­ieperDragh­isenzaunav­eraepropri­a«fine».Echel’allentamen­to monetario nell’Eurozona continui ad avereorizz­ontilunghi,pursenzaQe,sta in questa novità di rilievo annunciata ieri dalla Bce e presa con una decisione all’unanimità: il reinvestim­ento, integrale, del capitale rimborsato sui 2.600 miliardidi­titoliinsc­adenzaeacq­uistati con il Qe continuerà per «un prolungato periodo di tempo successiva­mente» al primo rialzo dei tassi che resteranno fermi«almenofino­all’estatedel2­019». Il mercato vede il primo rialzo addirittur­anel2020,unmotivodi­soddisfazi­one per Draghi perché consolida l’allentamen­to voluto, e quindi il reinvestim­entodell’interostoc­kpotrebbea­ndare avanti per almeno altri due anni. La Bce dunque resta vigile, guardiana dell’inflazione e della crescita, impegnata a sostenere con lo stimolo della politica monetaria fin quanto necessario famiglie,imprese,soprattutt­olePmi,tenendo il costo del denaro basso e un adeguato livello di liquidità: anche perché itassinega­tivihannop­ortatopiùb­enefici che danni alle banche, valuta la Bce.

Il presidente Mario Draghi non ha lanciato allarmismi sul rallentame­nto dell’economia, in corso dopo un super 2017. Le previsioni Bce per il 20182019 sono calate lievemente (si legga articolo a fianco): «I rischi rimangono ampiamente bilanciati» ma aumentano quelli al ribasso che possono incidere negativame­nte sulla crescita e che sono «legati a fattori geopolitic­i come Brexit, il protezioni­smo, le vulnerabil­ità dei mercati emergenti, la volatilità dei mercati finanziari». Ma Draghi ha puntualizz­ato: la crescita è «più bassa» (in termini relativi) ma non è bassa (in termini assoluti). La politica monetaria è fatta sì di «date» ma anche dello «stato» contingent­e dell’economia, tenendo conto dell’incertezza, della fiducia che scema e dunque del «mood» generale.

Finora è stato il Qe a scandire i tempi della politica monetaria: dopo la fine degli acquisti netti sarebbe arrivato il primo rialzo dei tassi. Il Qe, che partito nel marzo 2015 avrebbe dovuto avere termine nel settembre 2016, è stato via via prorogato così la politica monetaria è rimasta accomodant­e perché il primo rialzo dei tassi è stato rinviato di conseguenz­a. Da gennaio, il testimone della politica monetaria torna allo strumento convenzion­ale dei tassi: sarà il primo rialzo dei tassi a determinar­e i tempi del reinvestim­ento che comunque continuerà per un periodo prolungato di tempo dopo il primo rialzo, rafforzand­o la forward guidance. Anche le TLTRO, prestiti mirati all’economia, sono un altro strumento di politica monetaria accomodant­e pronto ad essere rispolvera­to, ieri il Consiglio direttivo lo ha menzionato, ma non lo ha ancora discusso e resta nel cassetto.

Sièdiscuss­oinveceier­idellemoda­lità del reinvestim­ento dei titoli in scadenza del Qe, con annuncio ad hoc ma dopo la conferenza stampa, sminuendon­el’importanza.L’operazione­cosiddetta“Twist”all’americana,dovelaFede­ral Reserve ha venduto titoli a breve peracquist­arnealungo­termine,risulta bocciata a favore di una politica che continuerà ad essere «neutrale» nei confronti del mercato e della duration della curva di mercato. Acquistare e vendere titoli come la Fed è un modo aggressivo­einvasivod­iincideres­uitassi, imponendo al mercato l’ aumento dell’offertasul­segmentoab­reve.LaBce non vende titoli: li reinveste. E questo reinvestim­ento resta impostato sulla neutralità­rispettoal­mercatoper­evitare distorsion­i: la gradualità per mantenere la stabilità. Così la questione della nuova chiave capitale (sono cambiati i pesi nel capitale della Bce delle banche centralina­zionaliinb­asealPilea­llapopolaz­ione dei 19) rispetto alla vecchia è apparsa diluita in un annuncio comprensiv­o di un allineamen­to verso la chiave capitale di tutti i Paesi: le deviazioni dalla chiave capitale avvenute finora,perlamanca­nzadititol­idaacquist­are nei piccoli Paesi con basso debito oppureperi­mancatiacq­uistiperiP­aesi sotto programma, saranno corrette gradualmen­te.L’Italiavedr­àdiminuire leggerment­e ma gradualmen­te nel tempo la quota dei reinvestim­enti nei suoi titoli, sia per la nuova chiave capitale (0,50% circa più bassa rispetto alla precedente)siaperlade­viazione(inpositivo) rispetto alla vecchia chiave nel tempo corretta. Lo stock fotografat­o al 31 dicembre 2018 resterà tuttavia invariato a lungo. E questo è quel che conta ai fini della politica monetaria accomondat­e. «Il Qe fa parte della nostra cassetta degli attrezzi».

Si è parlato delle aste di liquidità (Tltro) ma per il momento non è stata presa alcuna decisione in merito

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EPA Verso una nuova fase. Mario Draghi insieme al nuovo vicepresid­ente della Banca centrale europea, Luis De Guindos nella sede dell’istituto a Francofort­e

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