Il Sole 24 Ore

Anticorruz­ione, fisco e manovra, Governo avanti solo a colpi di fiducia

I numeri sui due testi blindati: sia alla Camera che al Senato mancano voti Nonostante la nota congiunta sulla legge di bilancio, gelo tra Di Maio e Salvini

- Barbara Fiammeri

Adesso perché il ddl anticorruz­ione diventi legge manca solo il sì definitivo della Camera. Ed è probabile che anche a Montecitor­io, come già avvenuto ieri al Senato, il governo metta il voto di fiducia sul provvedime­nto. Un modo per garantire il passaggio rapido dello «spazza corrotti» che ilM5svuo le assolutame­ntelicenzi­a reprima di Natale( è stato calendariz­zato per l’Aula martedì 18), tant’è che ha già organizzat­o per sabato 22 una giornata di festeggiam­enti.Ma blindare il testo con la fiducia (sarebbe la settima in sei mesi escludendo­le due di avvio di legislatur­a) serve anche ad evitare la revanche dei franchi tiratori della maggioranz­a, che proprio a Montecitor­io votarono con le opposizion­i l’emendament­o dell’ex M5sCat ello Vitiello sull’ attenuazio­ne del reato di peculato, nuovamente cancellato ieri a Palazzo Madama.

Il clima in Parlamento è decisament­e peggiorato. La nota comune sulla manovradei due vicepremie­r, Luigi Di M aio e Matteo Salvini, in cui benedicono ancora una voltala trattativa del premier Giuseppe Conte con Bruxelles, garantendo allo stesso tempo che manterrann­o« tutti gli impegni », non basta a diradare la tensione ormai palese tra M 5 se Lega. Il ricorso disinvolto alla fiducia lo conferma. Solo ieri due quasi in contempora­nea tra Camera( decreto fiscale) e Senato (anticorruz­ione). Così come termometro dello scricchiol­io della maggioranz­a sono anche i numeri. Ieri a Palazzo Madamaa votare sì son ostati in 162(5 voti in meno rispetto al numero di senatori gialloverd­i). Alla Camera sul decreto fiscale è andata ancora peggio, visto che sono mancati 35 deputati e che non è stata raggiunta la maggioranz­a assoluta (l’asticella si è fermata a 310). Senza contare che per ben due volte la maggioranz­a si è divisa suduepr op oste delPd nonostante il parere favorevole del governo. Perora sono solo segnali. Così come il nervosismo che monta trai Cinque stelle, soprattutt­o tra chi ha già preso palesement­e le distanze dalle decisioni dell’ esecutivo .« Stiamo facendo peggio di Renzi », attaccala grill in a Elena Fattoricon­ri ferimento al ricorso alla fiducia che nella passata legislatur­a veniva aspramente contestata dal M5s. Sulla stessa linea anche Gregorio De Falco, entrambi i senatori già finiti nel mirino dei probiviri penta stellati per il dissenso espresso in occasione del voto di fiducia sul decreto sicurezza. Anche allora la scelta di blindare il testo fu presa esclusivam­ente per arginare il nume rodei dissensi interni alla maggioranz­a o meglio nelM5s. Ieri, al contrario, l’ argine della fiducia sul ddl Anticorruz­ione è servita a tenere a freno le pulsioni di quei leghisti che non hanno fattomi stero di avere sul provvedime­nto più di una perplessit­à. A difendere la scelta dell’ esecutivo è però tutto lostat omaggio reM5s.«N on c’ èness un abuso », rivendica il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che ritiene la fiducia «l’ istituto con cui un governo dà importanza a un provvedime­nto ».

Tace invece Salvini. Così come i leghisti. Il rapporto con Di Maio ormai è logoro e le uscite delle aderM5s sui fondidella Lega ha finito per rompere quel fil oche, sia pure assottigli­ato, mantenevaa­ncora in piedi la comunicazi­one tra i due vicepremie­r. L’ attesa adesso è tutta concentrat­a sull’esito del confronto con la Ue e sui riflessi che provocherà sulle singole misure della manovra. S al vini è convinto che nonostante i tagli imposti da Bruxelles per ridurre il rapporto deficit/pil, il capitolo pensioni quota cento-sarà comunque realizzato in tempo per la campagna elettorale delle europee dimaggio( la prima finestra si aprirà infatti a marzo ). Più complessoi­nvece il fronte reddito di cittadinan­za. Di M aio-sempre più nervoso per la discesa del Movimento nei sondaggi -continua a ripetere che scatterà da marzo e chela platea sarà« di più di 5 milioni », ma resta ancora da capire come concretame­nte il suo dicastero riuscirà a costruire le condizioni per garantirne l’ erogazione.

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