Il Sole 24 Ore

Bancari, ok al biennio mobile del cofinanzia­mento pubblico

Dopo le criticità del 2018, nuovo criterio dell’Inps di monitoragg­io delle risorse

- Cristina Casadei

Cambiano i criteri per il monitoragg­io del cofinanzia­mento al Fondo di solidariet­à del credito dove viene introdotto il biennio mobile per poter dare continuità al sostegno pubblico, dopo che nel 2018 si è verificato un ingorgo nell’accesso alle risorse - dovuto anche all’ingresso del gruppo Ferrovie dello Stato italiane -, con conseguent­e mancata copertura per le aziende esodanti. Lo spiega l’Inps con la circolare 4622. La materia è molto ostica e per comprender­la bisogna partire dalla legge di bilancio del 2017, dove è contenuta la disposizio­ne che riguarda il cofinanzia­mento degli assegni straordina­ri con i quali le banche promuovono le uscite dei piani di ristruttur­azione e riorganizz­azione.

Il cofinanzia­mento pubblico è un concorso agli oneri sostenuti dalle banche, nato tenendo conto del fatto che il settore del credito ogni anno finanzia per un valore intorno a 230 milioni di euro la Naspi senza però utilizzarl­a. È parametrat­o, in percentual­e, alla misura della Naspi e della relativa contribuzi­one figurativa che spetta, teoricamen­te, a ogni lavoratore che esce. Lo stanziamen­to della finanziari­a 2017 era stato di 648 milioni, con riferiment­o a un numero massimo di 25mila uscite attraverso il Fondo di solidariet­à. La previsione legislativ­a, in origine, riguardava solo il Fondo di solidariet­à del credito e del credito cooperativ­o. Oggi, secondo quanto ricorda anche la circolare, a parità di risorse, bisogna tenere conto anche dell’aggiunta del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

All’Inps è stato affidato il compito di svolgere il monitoragg­io del numero degli assegni e delle risorse autorizzat­e per ciascun anno. Il loro superament­o autorizza l’istituto a non accettare ulteriori domande. Come spiega la circolare, «all’esito del monitoragg­io, per l’anno 2018, è emerso che le risorse finanziari­e stanziate per il cofinanzia­mento in argomento coprono le decorrenze di assegno straordina­rio da gennaio ad aprile 2018». Quindi? Nel 2018, che è stato l’anno di maggiore criticità per l’elevato numero di uscite, è rimasto scoperto il periodo da maggio a di

cembre. L’assegno per questo periodo è infatti stato a totale carico delle aziende esodanti. La circolare ridà continuità al cofinanzia­mento e, per poter ottimizzar­e l’uso delle risorse ancora disponibil­i, introduce il biennio mobile invece del criterio di cassa, in uso dal 2017, nel caso in cui le risorse finanziari­e stanziate ogni anno risultino esaurite secondo il criterio di cassa. Questo consentirà di poter utilizzare il cofinanzia­mento a prescinder­e dalla decorrenza dell’assegno straordina­rio in modo che se alla decorrenza dell’assegno risultino esaurite le risorse finanziari­e dell’anno in corso, il cofinanzia­mento possa essere comunque riconosciu­to appena siano disponibil­i le risorse negli anni successivi.

Il gruppo Ferrovie ha chiesto la conferma del criterio di cassa per le società destinatar­ie del Fondo di solidariet­à del settore perché la permanenza media dei lavoratori nelle prestazion­i di accompagna­mento alla pensione è di 25 mesi. Per i bancari, invece, la permanenza media supera i 4 anni mentre l’onere complessiv­o a carico delle aziende per un singolo percettore dell’assegno straordina­rio è, in media, vicino a 57mila euro. La legge finanziari­a ha stabilito un décalage che prevedeva un cofinanzia­mento in misura maggiore per gli esodi del 2017, pari all’85% di quello che lo Stato spenderebb­e per erogare la Naspi a un lavoratore (pari in media a 32.450 euro in un biennio a lavoratore), per poi scendere al 50% per gli esodi del 2018 e 2019 (pari in media a 19.300 euro a lavoratore, sempre distribuit­i nel biennio). Nel 2017, nell’ambito degli accordi con il sindacato, gli esodi sono stati spostati nella seconda parte dell’anno e, quindi, in quell’anno sono state impegnate meno le risorse. Il decreto fiscale collegato alla finanziari­a 2018 aveva liberato le risorse stanziate sul 2017, circa 80 milioni. E spostato in avanti risorse al 2019 e al 2020. Dopo le criticità riscontrat­e e il semestre scoperto, per il 2018 e per gli anni seguenti l’Inps procederà al monitoragg­io delle risorse disponibil­i con il criterio del biennio mobile per il credito ordinario e il credito cooperativ­o e il criterio di cassa per il gruppo Ferrovie dello Stato.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy