Bancari, ok al biennio mobile del cofinanziamento pubblico
Dopo le criticità del 2018, nuovo criterio dell’Inps di monitoraggio delle risorse
Cambiano i criteri per il monitoraggio del cofinanziamento al Fondo di solidarietà del credito dove viene introdotto il biennio mobile per poter dare continuità al sostegno pubblico, dopo che nel 2018 si è verificato un ingorgo nell’accesso alle risorse - dovuto anche all’ingresso del gruppo Ferrovie dello Stato italiane -, con conseguente mancata copertura per le aziende esodanti. Lo spiega l’Inps con la circolare 4622. La materia è molto ostica e per comprenderla bisogna partire dalla legge di bilancio del 2017, dove è contenuta la disposizione che riguarda il cofinanziamento degli assegni straordinari con i quali le banche promuovono le uscite dei piani di ristrutturazione e riorganizzazione.
Il cofinanziamento pubblico è un concorso agli oneri sostenuti dalle banche, nato tenendo conto del fatto che il settore del credito ogni anno finanzia per un valore intorno a 230 milioni di euro la Naspi senza però utilizzarla. È parametrato, in percentuale, alla misura della Naspi e della relativa contribuzione figurativa che spetta, teoricamente, a ogni lavoratore che esce. Lo stanziamento della finanziaria 2017 era stato di 648 milioni, con riferimento a un numero massimo di 25mila uscite attraverso il Fondo di solidarietà. La previsione legislativa, in origine, riguardava solo il Fondo di solidarietà del credito e del credito cooperativo. Oggi, secondo quanto ricorda anche la circolare, a parità di risorse, bisogna tenere conto anche dell’aggiunta del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
All’Inps è stato affidato il compito di svolgere il monitoraggio del numero degli assegni e delle risorse autorizzate per ciascun anno. Il loro superamento autorizza l’istituto a non accettare ulteriori domande. Come spiega la circolare, «all’esito del monitoraggio, per l’anno 2018, è emerso che le risorse finanziarie stanziate per il cofinanziamento in argomento coprono le decorrenze di assegno straordinario da gennaio ad aprile 2018». Quindi? Nel 2018, che è stato l’anno di maggiore criticità per l’elevato numero di uscite, è rimasto scoperto il periodo da maggio a di
cembre. L’assegno per questo periodo è infatti stato a totale carico delle aziende esodanti. La circolare ridà continuità al cofinanziamento e, per poter ottimizzare l’uso delle risorse ancora disponibili, introduce il biennio mobile invece del criterio di cassa, in uso dal 2017, nel caso in cui le risorse finanziarie stanziate ogni anno risultino esaurite secondo il criterio di cassa. Questo consentirà di poter utilizzare il cofinanziamento a prescindere dalla decorrenza dell’assegno straordinario in modo che se alla decorrenza dell’assegno risultino esaurite le risorse finanziarie dell’anno in corso, il cofinanziamento possa essere comunque riconosciuto appena siano disponibili le risorse negli anni successivi.
Il gruppo Ferrovie ha chiesto la conferma del criterio di cassa per le società destinatarie del Fondo di solidarietà del settore perché la permanenza media dei lavoratori nelle prestazioni di accompagnamento alla pensione è di 25 mesi. Per i bancari, invece, la permanenza media supera i 4 anni mentre l’onere complessivo a carico delle aziende per un singolo percettore dell’assegno straordinario è, in media, vicino a 57mila euro. La legge finanziaria ha stabilito un décalage che prevedeva un cofinanziamento in misura maggiore per gli esodi del 2017, pari all’85% di quello che lo Stato spenderebbe per erogare la Naspi a un lavoratore (pari in media a 32.450 euro in un biennio a lavoratore), per poi scendere al 50% per gli esodi del 2018 e 2019 (pari in media a 19.300 euro a lavoratore, sempre distribuiti nel biennio). Nel 2017, nell’ambito degli accordi con il sindacato, gli esodi sono stati spostati nella seconda parte dell’anno e, quindi, in quell’anno sono state impegnate meno le risorse. Il decreto fiscale collegato alla finanziaria 2018 aveva liberato le risorse stanziate sul 2017, circa 80 milioni. E spostato in avanti risorse al 2019 e al 2020. Dopo le criticità riscontrate e il semestre scoperto, per il 2018 e per gli anni seguenti l’Inps procederà al monitoraggio delle risorse disponibili con il criterio del biennio mobile per il credito ordinario e il credito cooperativo e il criterio di cassa per il gruppo Ferrovie dello Stato.