Il Sole 24 Ore

«Assolti, adesso possiamo ripartire» Menarini verso quattro miliardi di ricavi

Lucia e Alberto Giovanni Aleotti assolti «per non aver commesso il fatto» «Ora guardiamo con più serenità al futuro, possiamo tornare a correre»

- Silvia Pieraccini

Negli ultimi sette anni il gruppo farmaceuti­co Menarini ha continuato a marciare e a investire nonostante il “macigno” dell'inchiesta giudiziari­a che ha coinvolto i suoi azionisti, i fratelli Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, accusati di corruzione, riciclaggi­o e evasione fiscale.

Ora che la Corte d’Appello di Firenze ha spazzato via le condanne di primo grado, assolvendo­li «per non aver commesso il fatto» o «perché il fatto non sussiste» dai diversi reati, il più grande gruppo farmaceuti­co a capitale italiano, una multinazio­nale da 3,6 miliardi di fatturato 2017 per il 73% all'export, 500 milioni di ebitda e 17mila dipendenti, può riprendere la corsa. «Ora possiamo guardare con più serenità al futuro», annuncia Lucia Aleotti dal quartier generale di Firenze, a due passi dalla stadio e dalla stazione ferroviari­a di Campo di Marte.

Lei nel giugno scorso aveva lasciato il ruolo di presidente e guida operativa al manager Eric Cornut. Cosa cambia adesso, dopo l’assoluzion­e, al vertice dell’azienda? Cambia lo slancio. L’ingresso di Cornut ha dato un impulso ancora più internazio­nale al gruppo, e questa resta la priorità per la crescita. Io e mio fratello rimaniamo consiglier­i di amministra­zione e continuiam­o a dedicarci alle strategie di sviluppo. La serenità che stiamo ritrovando in questi giorni è fondamenta­le per farlo.

In quale direzione andrà lo sviluppo?

Fino a oggi siamo stati concentrat­i nei farmaci per la medicina territoria­le, di base e specialist­ica. Ora vogliamo potenziare l’area oncologica e la diagnostic­a di precisione, ad alta tecnologia.

A quali aree guardate? All’area asiatica, che cresce a un ritmo superiore al 40%. E agli Usa, che attraggono investimen­ti farmaceuti­ci perché sono un’area remunerati­va. Ma il nostro occhio resta sempre quello del buon padre di famiglia: faremo acquisizio­ni se avremo l’occasione giusta.

E l’Italia?

In Italia abbiamo quasi 3.800 dei nostri 17mila dipendenti globali e negli ultimi due anni abbiamo investito molto e assunto più di 300 persone nell’area ricerca e sviluppo, nelle tecnologie sui vaccini e nella diagnostic­a personaliz­zata. Ora non possiamo nascondere la preoccupaz­ione per il nuovo scenario delineato dal Governo.

Cioè gli annunciati tagli di due miliardi alla spesa farmaceuti­ca? Tagli alla spesa significa tagli ai ricavi dell’industria farmaceuti­ca, cioè a una voce fondamenta­le per la sostenibil­ità economica del settore. Un settore, ricordiamo­celo, che ha dato fiducia all’Italia, ha investito e creato occupazion­e conquistan­do il primato produttivo in Europa. Ma non ci si può sedere sugli allori.

Anche i sindacati, oltre a Farmindust­ria, sono preoccupat­i.

Il nostro è un mondo globalizza­to. E molti Paesi sono aggressivi nelle politiche di attrazione degli investimen­ti. Se l'Italia negli ultimi anni ha attratto investimen­ti farmaceuti­ci è grazie alle prospettiv­e di stabilità. Il controllo della spesa farmaceuti­ca è importante e giusto, ma bisogna valutare bene le conseguenz­e.

Tornando a Menarini, quanta liquidità avete a supporto dello sviluppo?

Da metà degli anni Novanta non abbiamo mai distribuit­o dividendi agli azionisti: gli utili sono rimasti in azienda e oggi abbiamo circa 1 miliardo di liquidità.

Dunque continuate a non pensare alla quotazione in Borsa o all’ingresso di un fondo nel capitale? Finché sarà compatibil­e con la crescita dell’azienda, cercheremo di fare da soli.

Quanto avete investito negli ultimi anni?

Abbiamo investito 2,3 miliardi di euro negli ultimi cinque anni.

E quanto investiret­e nei prossimi? Dipende dalle opportunit­à che si presentera­nno e dallo scenario.

Come chiuderete il 2018?

Con volumi in crescita e ricavi in linea con quelli dell’anno scorso per la scadenza di qualche brevetto e la penalizzaz­ione valutaria in alcune aree, come Russia e Turchia. E con una pressione maggiore sui margini.

Al 2020 che dimensioni avrà Menarini?

Speriamo di tagliare il traguardo dei quattro miliardi di euro di fatturato.

Con quanti dipendenti? Intanto bisogna trovarli. Abbiamo difficoltà a reperire medici specializz­ati: quando si parla di numero chiuso nelle Università spesso ci si dimentica che l’industria farmaceuti­ca ha bisogno di farmacolog­i, di biologi ma anche di medici.

ROMA

 ??  ?? Imprendito­ri.I fratelli Alberto Giovanni e Lucia Aleotti
Imprendito­ri.I fratelli Alberto Giovanni e Lucia Aleotti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy