Il Sole 24 Ore

La città deve essere flessibile per stimolare altra crescita

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«Ci sono diverse parti innovative in questo Pgt, un punto importante riguarda la flessibili­tà funzionale nel perimetro della città – dice Silvia Rovere, presidente di Assoimmobi­liare -. Un traguardo, perché imporre funzioni rigide va contro tutti i trend dell’evoluzione del real estate e delle abitudini di vita e lavoro. Quello che emerge da questo Pgt sono delle linee guida definite. Ci sono però alcuni punti che come associazio­ne non condividia­mo, come gli indici di edificabil­ità che scendono nelle aree non prossime alle fermate della metropolit­ana. È vero che la densificaz­ione va incentivat­a dove c’è mobilità, ma la demografia crescente di Milano non è coerente con una riduzione degli indici in nessuna zona, anche consideran­do che la capitale economica del Paese ha una superficie relativame­nte limitata in confronto a quella delle principali città europee con cui compete in termini di attrattivi­tà.».

Assoimmobi­liare avanza la richiesta di avere più coraggio nello stimolare gli investitor­i, pensando a incentivi più forti a fronte di bonifiche costose. «Una richiesta che facciamo anche a livello governativ­o, non solo comunale – continua Rovere – per puntare sulla rigenerazi­one urbana. Bisognereb­be trovare una formula per compensare i costi delle bonifiche e dello sviluppo su brownfield, che ha tempi e costi maggiori rispetto al greenfield»

Matteo Cabassi, vicepresid­ente di Assoimmobi­liare, dice che piacciono il tentativo di semplifica­re molte procedure (in primis il cambio di destinazio­ne d’uso e la conversion­e delle aree industrial­i), e l’attenzione alla sostenibil­ità, però il Pgt riduce le volumetrie e prevede una scarsa crescita della città.

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