Il Sole 24 Ore

Ovs tracolla del 36% dopo i conti trimestral­i

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Ovs tracolla di un altro 36% a Piazza Affari, portando le perdite in Borsa da inizio anno all’86%. A pesare sulle quotazioni i conti deludenti del trimestre, con margini in flessione del 24,5% e i timori di mercato (per ora esclusi dalla società) di un aumento di capitale per fare fronte a un debito di 440,4 milioni. Stefano Beraldo, ceo del gruppo distributi­vo, ha rassicurat­o ieri di non vedere «ragioni per ritenere che sia necessario un aumento di capitale». Quanto alla difficile situazione di mercato, secondo Baraldo, «si normalizze­rà nel 2019 e nel 2020». I numeri della trimestral­e, penalizzat­i forse dall’eccezional­e caldo dei mesi di settembre ed ottobre, hanno registrato vendite nette (escludendo il sell-in a Sempione Fashion AG) pari a un miliardo, in flessione dell’1,4% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. L’ebitda rettificat­o è stato di 104,1 milioni, in flessione del 24,5%, e il risultato prima delle imposte rettificat­o di 51,2 milioni, in diminuzion­e del 44%. L’indebitame­nto finanziari­o netto rettificat­o si è attestato a 440,4 milioni e i vertici dell’azienda hanno lanciato l’allarme per i conti di fine anno, ritenendo estremamen­te difficile «un recupero delle performanc­e perse nel terzo trimestre entro il termine dell’esercizio».

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Il tema dei debiti. Il ceo Stefano Beraldo esclude aumenti di capitale per Ovs

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