Aspi cambia vertice, addio di Cerchiai e Castellucci
La società fa ricorso contro il decreto Genova ma senza istanza di sospensiva
Autostrade per l’Italia avrà un vertice completamente rinnovato. Ieri durante il consiglio di amministrazione della società che ha stabilito di presentare ricorso contro il decreto che ha escluso la società dalla ricostruzione del Ponte di Genova, il presidente Fabio Cerchiai ha manifestato l’intenzione di rassegnare le proprie dimissioni una volta che sarà individuato il sostituto. La decisione del numero uno segue quella dell’amministratore delegato, Giovanni Castellucci, che qualche settimana fa ha annunciato quanto era già nell’aria da qualche tempo, ossia un suo prossimo passo indietro. Al ceo, per il tempo che resterà in carica, è stato intanto affidato il compito di individuare il nuovo amministratore delegato. L’uscita dei due manager sarà dunque simultanea e il processo di selezione del nuovo vertice procederà in maniera parallela e omogenea. Quanto alla tempistica al momento non è stata definita ma certamente l’addio si concretizzerà molto prima della scadenza naturale del prossimo aprile. Rispetto ai potenziali sostituti, è possibile immaginare che per la carica di ceo Aspi possa valutare di procedere con una soluzione interna. Diversamente il presidente sarà una figura esterna alla società.
In entrambi i casi i due manager hanno giustificato la scelta legandola agli impegni crescenti in Atlantia, stante l’avvio del nuovo corso post acquisizione di Abertis. Difficile però non collegare la mossa, almeno parzialmente, anche con quanto accaduto il 14 agosto con il crollo del viadotto Polcevera. Di certo un interlocutore aziendale differente, stante anche l’attuale situazione di tensione con il governo, potrebbe favorire un percorso più proficuo sul fronte del dialogo con le istituzioni. Tanto più ora che la società ha deciso di tutelare se stessa e i propri azionisti. E lo farà, come detto, presentando ricorso avverso contro «il decreto della Presidenza del consiglio di ministri di nomina del commissario per la ricostruzione» e contro «alcuni decreti emessi dal commissario stesso». Nel ricorso, ha però aggiunto Autostrade per l’Italia, la società «rappresenterà di non avere intenzione di determinare in alcun modo ritardi o ostacoli alla ricostruzione del viadotto Polcevera». In ragione di ciò, ha spiegato ancora Aspi, «la dovuta difesa degli interessi e dei diritti della società non rallenterà le attività avviate dal commissario». Di conseguenza, «il ricorso non conterrà istanza di sospensiva». L’azienda si prepara dunque a uno scontro legale cercando però di preservare gli interessi della città di Genova.
Tornando invece alle dimissione del vertice di Aspi, va ricordato che proprio recentemente la controllata Abertis ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione. In particolare, il gruppo iberico ha avviato una nuova fase con la nomina di un board composto da cinque membri indicati dall’assemblea che si è tenuta lunedì scorso. La riunione dei soci ha eletto José Aljaro Navarro, Carlo Bertazzo, Giovanni Castellucci, Marcelino Fernandez Verdes e Pedro Lopeez Jimenez. Aljaro è stato confermato alla carica di ceo mentre Marcelino Fernandez Verdes è stato indicato come nuovo presidente. Il board ha dato il via libera anche al progetto di fusione per incorporazione di Abertis Participaciones in Abertis Infraestructuras che dovrebbe essere completato nel primo trimestre del 2019.
Per il futuro «la squadra manageriale lavorerà insieme agli azionisti per definire un nuovo piano strategico per continuare a creare valore, sfruttando la presenza internazionale e la conoscenza del mercato che sia Atlantia che Acs offrono per crescere», ha dichiarato il ceo Aljaro.