Il Sole 24 Ore

Macron non placa la rabbia dei Gilet Gialli

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I Gilet Gialli non mollano e saranno in piazza a Parigi anche domani nonostante le misure annunciate da Emmanuel Macron, tra le quali l’aumento di 100 euro del salario minimo che oggi, a 1.498 euro lordi, è il quinto più alto d’Europa a pari merito con quello tedesco e grazie all’incremento diventerà il terzo, dopo quelli del Lussemburg­o (1.999 euro) e dell’Irlanda (1.613,95).

L’onda gialla sta favorendo nei sondaggi il Rassemblem­ent National di Marine Le Pen che, secondo una rilevazion­e Ifop pubblicata ieri, alle elezioni europee del maggio 2019 otterrebbe il 24% dei voti, contro il 18% che andrebbe alla formazione di maggioranz­a, il movimento En Marche di Macron.

I due partiti sono nettamente in testa, secondo il sondaggio e dietro di loro, ma con l’11%, arriva la destra dei Republicai­ns. Le quattro liste di sinistra invece non riescono a superare la soglia del 10%, con il Partito socialista ridotto al 4,5 per cento.

Per placare la protesta, il Governo francese prevede di presentare mercoledì al Consiglio dei ministri «un disegno di legge» contenente «tutte le misure» annunciate dal presidente Macron per placare la crisi dei Gilet Gialli. Lo ha detto ieri il primo ministro Edouard Philippe al Senato, sottolinea­ndo che «l’idea è presentare il testo all’Assemblea nazionale e poi al Senato il più presto possibile», così che possa essere adottato, se il voto sarà favorevole «prima della fine della sessione ordinaria». Il Governo punta a un passaggio prima della sospension­e dei lavori parlamenta­ri per le festività di fine anno, interruzio­ne prevista per la fine della prossima settimana.

Secondo Macron, che ieri è tornato sull’argomento arrivando al Consiglio Ue, «nessun Paese avanza se non comprende questa parte di collera legittima del suo popolo».

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