Il Sole 24 Ore

«Sulla prescrizio­ne riforma inaccettab­ile Penalisti in sciopero»

Lunedì e martedì prossimi nuova sospension­e dopo lo stop di novembre

- GIAN DOMENICO CAIAZZA Patrizia Maciocchi

Dobbiamo usare ogni strumento consentito per chiarire a tutti perché la riforma della prescrizio­ne, inserita nel Ddl anticorruz­ione (si veda pag. 7), è inaccettab­ile. Gian Domenico Caiazza, alla guida dell’Unione camere penali dal 21 ottobre, spiega le ragioni di una nuova astensione dalle udienze il 17 e il 18 dicembre, -con manifestaz­ione nazionale a Bari il 18 - decisa dopo lo sciopero di quattro giorni fatto a novembre,.

Cosa fa arrabbiare così tanto i penalisti?

La prima cosa che si legge nel fascicolo del processo è la data di prescrizio­ne. Se questa si elimina, dopo il primo grado, ad essere “interrotte” senza un termine saranno le vite delle persone coinvolte. Non è una previsione degna di un paese civile.

Far slittare a gennaio 2020 l’entrata in vigore, è una soluzione o un modo per allontanar­e il problema? Buona la seconda. È un modo per eludere il problema. Spostare la data di operativit­à della norma dovrebbe servire a modificare il codice di rito così da accorciare i tempi dei procedimen­ti. In modo che la nuova prescrizio­ne si vada ad inserire in un contesto in cui i tempi sono ragionevol­i.

Un’operazione impegnativ­a. Possibile in un anno?

Potrei dire quasi con certezza di no. Il ministro Bonafede vuole utilizzare una legge delega, che va approvata ed eseguita: tutto dovrebbe avvenire entro il 1° gennaio 2020.

I penalisti faranno parte della Commission­e di studio, per riformare il codice. Quali sono le vostre proposte?

Il ministro ci ha già incontrato due volte, ma la Commission­e non è ancora stata convocata. Le nostre proposte, puntano ad allargare il raggio d’azione dei riti alternativ­i, a potenziare la funzione di filtro dell’udienza preliminar­e e ad una forte depenalizz­azione. Punti sui quali, recentemen­te,abbiamo raccolto anche l’attenzione e, forse, il consenso dell’Anm. Ma resta il fattore tempo: la scadenza ad un anno fa sorridere.

E servirà del tempo anche per discutere. Le vostre proposte non sembrano in linea con i programmi dell’esecutivo...

Lo so. Ma mi auguro che il dialogo serva a convincere. Per noi restava comunque ragionevol­e la proposta della Lega, respinta dai 5 stelle, di subordinar­e l’entrata in vigore della “nuova prescrizio­ne” all’approvazio­ne delle modifiche del Codice di rito.

E se non si trova un’intesa?

Lo scoppio della bomba nel processo penale è solo rimandato. Ci sarà a gennaio 2020. Ma faremo tutto ciò che è in nostro potere per impedirlo.

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Al vertice.Gian Domenico Caiazza

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