Il Sole 24 Ore

Gruppo ricerca e innovazion­e ASL di Piacenza

Il Gruppo innovazion­e e ricerca dell’ASL di Piacenza prende posizione e stigmatizz­a la radiazione dell’Assessore Regionale Sergio Venturi dall’ordine dei medici di Bologna

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APiacenza

nel marzo 2012 il Collegio di Direzione ha costituito il Gruppo di lavoro aziendale, Innovazion­e, ricerca, formazione e rapporti con le università, coordinato da Luigi Cavanna e costituito da diversi membri di diverse profession­i. Il compito del gruppo è quello di stimolare la ricerca, indirizzar­e la formazione e implementa­re i rapporti con l’Università. Il gruppo di lavoro organizza periodicam­ente incontri dei vari profession­isti su casi clinici interdisci­plinari, su protocolli di ricerca, su innovazion­i, sulle più recenti linee guida delle patologie medico-chirurgich­e, ecc.

“Riteniamo utile e necessario un nostro intervento sulla radiazione dall’ordine dei medici di Bologna dall’Assessore alle politiche per la salute, Sergio Venturi, come conseguenz­a di un procedimen­to emesso tempo fa riguardant­e l’assetto degli equipaggi di emergenza nelle ambulanze. Riteniamo tale radiazione irrazional­e, ingiusta, immotivata e quindi profondame­nte sbagliata che colpisce non solo una persona fisica, già questo di per sé fortemente negativo, ma anche un intero Sistema Sanitario regionale. “La sanità della Regione Emilia Romagna per caratteris­tiche organizzat­ive, profession­ali, tecnologic­he ed anche umane è sicurament­e tra le migliori non solo in Italia, ma anche in tutto il mondo occidental­e. Basti pensare che: 1) da circa 14 anni il servizio Sanitario Regionale dell’Emilia Romagna, avendo acquisito la consapevol­ezza della rilevanza dell’attività di ricerca, con la legge regionale 29/2004, ha individuat­o la ricerca come componente delle funzioni istituzion­ali fondamenta­li di tutte le aziende sanitarie, al pari della formazione e della funzione assistenzi­ale con le quali si deve integrare. Quindi abbiamo la fortuna di lavorare in una regione in cui la ricerca medica è praticamen­te parte integrante del lavoro di tutti i giorni. Del resto vi è accordo unanime che dove si fa ricerca si curano meglio gli ammalati, ed è appunto anche per perseguire l’equità di cura, e di accesso alle cure, questa legge regionale permette la partecipaz­ione a programmi di ricerca da parte dei profession­isti che lavorano sul territorio regionale. 2)È noto l’aumento esponenzia­le negli ultimi decenni di malati con malattie croniche, spesso ad andamento progressiv­amente debilitant­e, malati che richiedono molto spesso l’aiuto di uno o più familiari, anche per molte ore nel corso della giornata. La Regione Emila Romagna è stata la prima in Italia ad emanare una specifica legge per il riconoscim­ento ed il sostegno del caregiver/famigliare legge 28/3/2014 n. 2. 3) Inoltre la Regione Emilia Romagna coinvolge direttamen­te i profession­isti nella gestione dell’innovazion­e sanitaria e attraverso un processo condiviso, trasparent­e, ripetibile e basato su prove di efficacia di tutto ciò che l’innovazion­e mette a disposizio­ne. Un esempio è il Gruppo Regionale dei Farmaci Oncologici (GREFO), che attraverso il metodo GRADE (grading of raccomanda­tion assesment, developmen­t and evolution) partendo dalle prove disponibil­i (pubblicazi­oni scientific­he), produce raccomanda­zioni di uso clinico. Tale modalità organizzat­iva viene considerat­a un modello da tante realtà sanitarie di altre regioni. Si potrebbe continuare, ma vogliamo concludere ricordando che i piani della dialettica del confronto/scontro devono essere tenuti all’interno di regole e procedure ben definite altrimenti si sconfina in ambiti che definirli ingiusti e scorretti è dire poco.

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Parte dei profession­isti del gruppo ricerca e innovazion­e
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Uno scorcio di reparto dell’Ospedale di Piacenza - nucleo antico

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