Il Sole 24 Ore

Agricoltur­a, con i bandi «Pei» innovazion­e finanziata dal basso

In Lombardia e Sicilia aperte due chiamate per lo sviluppo rurale Alla base dei partenaria­ti ci sono gruppi operativi e innovation broker

- Rosanna Zari

Una delle maggiori novità nel pacchetto Psr 2014-2020 (programma di sviluppo rurale), ormai alle sue fasi finali, è data dalle misure sulla cooperazio­ne, intesa come strumento necessario per favorire le aggregazio­ni verticali, (lungo la filiera) e orizzontal­i (attori dello stesso livello di filiera), atte a superare così la polverizza­zione delle aziende agricole nell’Ue.

Per l’Italia la misura 16 sulla cooperazio­ne, declinata poi in varie sotto misure, rappresent­a un importante strumento per consentire di superare gli ostacoli legati alla grande frammentaz­ione della produzione primaria e la distanza fra i vari livelli e attori delle filiere, introducen­do processi innovativi e nuove forme di aggregazio­ne quali, ad esempio, i contratti di rete del settore agricolo.

Ci occupiamo della misura 16.1, ossia Il Partenaria­to europeo dell’innovazion­e per la produttivi­tà e la sostenibil­ità dell’agricoltur­a (Pei-Agri) e i relativi Gruppi operativi (Go). I Pei sono un nuovo sistema per l’introduzio­ne dell’innovazion­e nel settore agricolo con un approccio «bottom-up», ossia sviluppo di una ricerca per superare ostacoli dal basso, stravolgen­do il paradigma della ricerca confinato negli istituti. Per questi scopi vengono costituiti i Go, organismi multidisci­plinari composti da tutti gli operatori coinvolti in una determinat­a filiera, sia essa agricola o forestale. I Go sono poi coordinati dal cosiddetto «innovation broker», in buona sostanza una figura profession­ale dotata di competenze specifiche nel settore agro-forestale e con spiccate capacità relazional­i e di leadership che ha il compito di animare, promuovere e diffondere gli stati di avanzament­o del progetto.

Il principale obiettivo dei Go è, quindi, quello di creare e diffondere soluzioni e opportunit­à che possano essere implementa­te nella pratica dagli imprendito­ri agricoli per consentire di rispondere efficaceme­nte ai loro bisogni attraverso un ruolo attivo in tutte le fasi del partenaria­to dei Go dalla progettazi­one all’attuazione ed infine alla diffusione del progetto di innovazion­e.

Al momento sono aperti due bandi regionali: il primo della Regione Lombardia con scadenza 18 dicembre, tuttavia questo bando è riferito all’attuazione della II fase ossia presentazi­one dei progetti approvati e finanziati con la I fase; il secondo invece è della Regione Sicilia con scadenza prevista al 22 gennaio 2019 e la cui dotazione finanziari­a è di 25 milioni di euro. Beneficiar­i sono quindi i Go, ciascuno dei quali è costituito da almeno due soggetti tra: aziende agricole, ricercator­i, consulenti, organismi di ricerca e trasformat­ori che operano nei settori agricolo o forestale.

Per quanto attiene la procedura si ricorda come la domanda debba essere presentata on-line sul portale Sian, direttamen­te dal beneficiar­io che può essere un Go già costituito o che si impegna a farlo. Ai trasformat­ori è richiesta almeno una sede produttiva nella Regione, mentre tali limitazion­i non si applicano agli istituti di ricerca. Gli interventi devono tuttavia essere localizzat­i nel territorio regionale. Le domande saranno quindi valutate ed approvate con stesura finale di una graduatori­a redatta secondo determinat­i criteri di priorità.

I tempi per la realizzazi­one dei progetti vanno da un minimo di due anni fino ad un massimo di tre. L’Italia ha dedicato una importante quantità di risorse all’iniziativa Pei-Agri come mezzo per diffondere l’innovazion­e nelle aziende agricole (poco più di 188 milionidie­uroasettem­bre2018)eben20Psr italiani su 21 supportano l’attivazion­e dei Go ed è auspicabil­e che le ricadute si traducano in innovazion­i struttural­i e gestionali delle aziende agricole italiane quanto dei rapporti tra i vari attori della filiere. Maggiori informazio­ni per seguire i bandi Pei-Agri e tutto il Psr 2014-2020 per ciascuna regione sono reperibili sul portale della Rete rurale nazionale (www.reterurale.it).

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