Febaf: Unione bancaria per crescere
La crescita in Europa deve passare da più investimenti, completamento dell’unione bancaria, attuazione rapida dell’unione dei mercati dei capitali, ruolo centrale degli investitori istituzionali, un’attenzione maggiore ai segmenti delle piccole e delle medie imprese e una spinta su infrastrutture, innovazione e sostenibilità. Sono queste le sei priorità emerse al «Rome Investment Forum 2018» (giunto alla quinta edizione con oltre 400 partecipanti e 90 speaker), organizzato ieri e venerdì a Roma dalla Febaf, la Federazione banche assicurazioni e finanza. «La Ue è a un bivio», ha detto il Presidente della Febaf, Luigi Abete. «Da un lato c’è lo status quo. Dall’altro, investimenti e riforme».
Dopo il piano Juncker per gli investimenti strategici ora Febaf supporta la sua estensione al nuovo piano «InvestEu» che punta a mobilitare - «ma dovrebbe ragionarsi su come aumentarli» - 650 miliardi in cinque anni. Perché è necessario stimolare quegli investimenti nel settore privato che sono ancora essenziali specialmente nelle infrastrutture sostenibili e sociali, e nell'innovazione. E per l’Italia c’è spazio nel dialogo con la Ue affinché la questione «investimenti» venga posta con forza e con l'attenzione che merita.
Per Febaf una delle riforme chiave che la Ue deve implementare con rapidità, anche valorizzando al meglio i lavori di quest'ultimo semestre di legislatura europea – che non dovrà essere un «semestre bianco» – è l’Unione dei Mercati dei Capitali. La Umc è destinata a creare un mercato interno ed integrato degli investimenti e del risparmio, ed è chiamata a sostenere la crescita e la capitalizzazione delle piccole e delle medie imprese, facilitando all'interno del continente forme di finanziamento complementari rispetto al credito bancario. La Umc si dovrà affiancare all'Unione bancaria, ancora da completare, e si inserisce in un percorso più ampio di rafforzamento dell’Unione economica e monetaria.
Il Forum ieri è stato chiuso dal Segretario generale della Febaf, Paolo Garonna sul tema del ruolo dell’Europa nello scacchiere mondiale e ha visto la partecipazione del ministro degli Affari esteri, Enzo Moavero Milanesi.