Bucci: ponte pronto a Natale 2019 La perizia svizzera: cavi corrosi
Genova avrà il suo nuovo ponte a Natale del 2019. Lo dice il sindaco e commissario alla ricostruzione del viadotto Morandi, Marco Bucci, inaugurando il cantiere per la demolizione. «Appena avremo l’ok dalla procura vedrete anche lo smontaggio». Domani ci sarà un'udienza con i tecnici della procura e i periti di parte che potrebbe sbloccare la situazione. La demolizione prevede smontaggio e uso di micro cariche esplosive, su quest'ultime hanno dubbi i periti di Aspi. «Abbiamo le macchine pronte per lavorare: il cantiere per la demolizione del Ponte Morandi è aperto», dice Bucci. Ad occuparsene sarà la ditta Fagioli che con l'azienda Fratelli Omini si occupò della rimozione della Costa Concordia. La coppia di aziende si è ritrovato ieri sotto al moncone del Ponte Morandi dove con altre tre ditte ha preso possesso del cantiere della demolizione, propedeutica alla ricostruzione (le aziende, oltre alla Fagioli e alla Omini sono Vernazza, Iperprogetti e Ireos). La demolizione costerà 19 milioni e durerà 5 mesi.
Intanto dalla Svizzera arrivano le prime informazioni che delineano un quadro pesante sugli esiti delle analisi degli esperti del Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa), che ha sede a Dübendorf, nei pressi di Zurigo. E chehanno preso in esame i resti del ponte Morandi. Si parla di cavi corrosi, guaine protettive interamente mancanti in parecchi punti. A raccontarlo molti media svizzeri. In particolare l'agenzia di stampa elvetica Ats ricorda che il progetto originale prevedeva che il cavo posto a sostegno del ponte fosse rivestito con una guaina metallica. Analizzando i diciassette detriti inviati da Genova all'Empa, gli esperti svizzeri hanno invece notato che questo rivestimento era completamente assente. L'assenza di questa guaina avrebbe accelerato la corrosione dei cavi, anche della parte esterna del calcestruzzo. Quest'ultima sarebbe stata aggredita dalla continua corrosione dell'acciaio. Queste analisi degli esperti dell'Empa dovranno ora essere poste a confronto con quelle fatte sul posto, su altri detriti del Ponte Morandi. I tre esperti incaricati dovranno poi consegnare il loro rapporto finale, che secondo quanto affermano i media elvetici dovrebbe essere pronto entro la metà di gennaio