Il Sole 24 Ore

Via anche l’ecobonus auto, lite M5s-Lega

Pronto l’emendament­o con la riduzione delle tariffe Inail fino a 600 milioni

- Davide Colombo Marco Rogari

Si impantana, o quasi, nel percorso a ostacoli della manovra al Senato l’ecobonus sull’acquisto di nuove auto “green” agganciato all’ecotassa sugli autoveicol­i più inquinanti. Anche perché sulla discussa proposta del M5S, approvata nel primo passaggio del Ddl di bilancio alla Camera, si sta consumando l’ennesimo braccio di ferro nella maggioranz­a. Che segue quello sulla stretta alle pensioni elevate (cosiddette “d’oro”), con Matteo Salvini che si è comunque detto sicuro che alla fine «un accordo ci sarà».

La Lega, contraria a qualsiasi tassazione degli acquisti delle auto, si dichiara pronta, soprattutt­o in assenza di nuove coperture, a bloccare anche gli incentivi per i veicoli ecologici. La conferma indiretta arriva dalle dichiarazi­oni fatte dal sottosegre­tario all’Economia, Massima Garavaglia: «Come governo diciamo no a qualsiasi nuova tassa, sulle auto come su altro. Se gli amici del M5S trovano altre coperture per gli incentivi siamo ben contenti». Ma i Cinquestel­le non ci stanno e con i sottosegre­tari Davide Crippa (Mise) e Michele Dell’Orco (Mit) difendono la loro misura pur ribadendo la volontà di rivedere l’ecotassa. Dell’Orco afferma che «il bonus per le auto elettriche è una misura imprescind­ibile, e le risorse di copertura da qualche parte ci devono essere». E sul malus aggiunge: «Comunque la nostra intenzione è non toccare le utilitarie. Arriverà una riformulaz­ione del governo».

Per conoscere l’esito della partita non occorrerà attendere troppo tempo. Il testo della manovra, rimasto anche ieri sostanzial­mente in stand by in attesa degli sviluppi del negoziato con la Ue per evitare la procedura d’infrazione sui conti pubblici, dovrà approdare in Aula martedì 18 o, più probabilme­nte, mercoledì 19. Le votazioni in Commission­e dovrebbero cominciare questo pomeriggio.

Tra gli emendament­i in rampa di lancio ci sono il mini-taglio del cuneo attraverso la riduzione delle tariffe Inail e il ritocco del M5S che prevede la possibilit­à per le toghe (dai magistrati ordinari a agli Avvocati e Procurator­i dello Stato) di andare in pensione a 72 anni rimanendo in servizio per altri due anni rispetto ai requisiti attuali. Con un emendament­o dei relatori dovrebbe poi arrivare la nuova regolament­azione degli Ncc (noleggio con conducente) anticipata da “IlSole24Or­e.com”.

A confermare la revisione delle tariffe Inail per il triennio 2019-2021 è stato il sottosegre­tario Garavaglia che sta lavorando ancora alla messa a punto definitiva del taglio. L’emendament­o fa scattare da gennaio le nuove tariffe basate sugli andamenti infortunis­tici 2013-2015 (con un aggiorname­nto di vent’anni, dunque, rispetto alle precedenti) e prevede un abbattimen­to dei tassi medi per le imprese del 32,72%. La riduzione parte da 410 milioni nel 2019 per poi salire a 525 nel 2020 e 600 milioni dal 2021. Consideran­do il taglio varato in via provvisori­a dal 2014 e sempre prorogato di anno in anno, pari a 1,2 miliardi, a regime il minor peso delle tariffe per l’assicurazi­one obbligator­ia sugli infortuni diventa ora di 1,7 miliardi. A parziale compensazi­one il Mef prevede un maggior gettito Ires, derivante dalla minore deducibili­tà degli oneri contributi­vi Inail (senza quindi aggravi fiscali diretti per le imprese), che genera per le casse dell’Erario maggiori incassi Ires pari a 170 milioni per il 2020 e 140 per il 2021. Per le 3,2 milioni di imprese tenute a pagare le tariffe (occupano 23 milioni di lavoratori) il termine di versamento è differito, in prima applicazio­ne al 16 maggio con possibile unificazio­ne delle rate, per chi vorrà. Come avvenuto con il primo ciclo di revisione, Inail monitorerà la sostenibil­ità bilancisti­ca delle nuove tariffe anche nel prossimo triennio.

Presentato da M5S un ritocco per consentire a magistrati e Avvocati dello Stato di andare in pensione a 72 anni

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