Superenalotto, Cvc e DeA in gara per una concessione da 13 miliardi
Sisal punta alla riconferma, ma sono in lizza anche i colossi internazionali Base d’asta 100 milioni per 9 anni di concessione: raccolta 2017 a quota 1,5 miliardi
Il 2019 di Piazza Affari si aprirà con la guerra delle lotterie. Partirà infatti la scalata al Superenalotto. Il gioco più famoso d’Italia va all’asta: dopo 9 anni scade la concessione. La «Caccia al 6» che negli ultimi 20 anni ha fatto sognare gli italiani con jackpot stramilionari: dopo il primo ormai storico di Poncarale in provincia di Brescia da 11 miliardi di lire nel ’98, seguito nello stesso anno dai 63 miliardi di lire di Peschici (Foggia) e nel tempo da quello da 65 milioni di euro di Gubbio e il record assoluto di 177 milioni di euro.
La torta vale sugli 1,5 miliardi di euro di raccolta annua, quindi siamo sui 13 miliardi per il totale della concessione: ovvio che faccia gola a tutti. Si profila una sfida tra il colosso finanziario Cvc e l’italiana DeA con la multinazionale Igt-Lottomatica, ma è probabile che si faranno avanti anche i big stranieri, da Camelot, la multinazionale inglese, ai cechi di Sazka, il gruppo straniero più aggressivo in Europa.
L’attuale detentore del Superenalotto è Sisal, storico inventore del Totocalcio che da 21 anni tiene in mano lo scettro, e punta alla riconferma della lotteria. Ma la stazza dei giocatori in campo è tale che ogni esito è possibile. Lanciato a fine anni ’90, il Superenalotto è solo al terzo rinnovo perchè la concessione della Ams, i Monopoli di Stato, dura quasi un decennio. Tecnicamente la “licenza” è già scaduta lo scorso giugno e attualmente c’è una prorogatio di Sisal in attesa del bando di gara. Bando che finalmente è arrivato sabato scorso, pubblicato in Gazzetta Europea. La base d’asta è di 100 milioni di euro, con concessione della durata di 9 anni. Il termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione scade il 5 marzo 2019 alle 14. L’apertura delle offerte si terrà invece invece il 27 marzo, presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Da quando fu lanciato nel dicembre 1997, il Superenalotto ha incassato 42,2 miliardi di euro, generando 21 miliardi di entrate per lo Stato. Quella per la gestione del Superenalotto sarà però anche una battaglia finanziaria: da una parte il private equity Cvc e dall’altra DeA. Il primo è un gigante mondiale del private equity con 69 miliardi di asset under management in tutto il mondo attraverso i suoi 24 uffici. Le attività italiane sono guidate da Giampiero Mazza e Cvc in Italia controlla Sisal, Recordati, Pasubio, Lecta-Cartiere del Garda, Doc Generici. Dall’altra parte c’è DeA, la superholding delle famiglie Boroli-Drago guidata da Lorenzo Pellicioli: conglomerata che spazia dai giochi con Igt, uno dei più grandi gruppi al mondo dopo la fusione LottomaticaGTech; ai media e alla tv con il produttore di format Banijay guidato da Marco Bassetti e la spagnola PlanetaAntena 3, fino all’alta finanza con una partecipazione nelle Assicurazioni Generali. L’unico tema, per quanto concerne DeA e che potrebbe tenere la conglomerata lontano dalla contesa, riguarda le possibili tematiche antitrust visto che Igt ha già la gestione di Lotto e del Gratta e Vinci.
Nel frattempo, dal canto suo Sisal nel 2019 avvierà operativamente un sistema di giochi per conto della Società di gestione della lotteria nazionale in Marocco. La società in questa gara ha battuto la greca Intralot (operatore uscente) e Sorec.