Il Sole 24 Ore

Manovra giù a 31-32 miliardi ma non c’è ancora l’accordo

Inviati a Bruxelles i nuovi conti con il Pil a +o,9-1%, vertice serale Conte-Tria. Potrebbe slittare la decisione della commission­e prevista per domani

- Beda Romano Gianni Trovati

La proposta alla Ue.

Il documento con la proposta italiana uscita dal vertice domenicale a Palazzo Chigi è stato mandato, ma le linee telefonich­e fra Roma e Bruxelles restano calde così come il confronto nella maggioranz­a sul merito degli emendament­i. Il risultato è un nuovo allungamen­to dei tempi, scandito dagli ennesimi faccia a faccia come quello che ieri sera ha visto impegnati a Palazzo Chigi il premier Conte e il titolare dell’Economia Tria.

Si continua a puntare all’accordo, con la strada aperta dal via libera di Lega e M5S alla revisione al ribasso dei fondi per «quota 100» (da 7 a 4,7 miliardi per l’anno prossimo) e reddito di cittadinan­za (7,1 miliardi, che comprendon­o però i due miliardi abbondanti già a bilancio per il reddito d’inclusione). Ma i tempi si allungano, sia in Parlamento sia a Bruxelles, dove crescono le quotazioni di un rinvio della decisione definitiva sui conti italiani. Il tutto mentre sul fronte interno si discute ancora su come tradurre in cifre l’accordo politico su misure chiave come il cambio di rotta dell’ecotassa e i tagli alle pensioni più alte.

Intanto il documento italiano inviato ieri mattina alla commission­e rifà per l’ennesima volta i conti del progetto di bilancio, che con le riduzioni di spesa scende a quota 31-32 miliardi. Il dimagrimen­tonecessar­io a spostare il deficit nominale al 2,04%( di fatto il 2% perché i centesimi si arrotondan­o) si una revisione della crescita, che nel nuovo quadro dovrebbe attestarsi fra lo 0,9 el ’1%. Certo, la distanza dall’ 1,5%s ti mato a otto bree ribadito a novembre (quandole ipotesi di ripensamen­tonel« no» politico) è alta. Ma non aumenta il deficit, calcolato sul tendenzial­e dello 0,9% che quindilive­llo mini modella revisione, e aiuta a ridurre la correzione struttural­e imposta dalle regole europee che richieste quandol’ economia è meno in salute. In ogni caso i lavori sulla manovra sono in pieno corso: sul tavolo, oltre al rilancio delle dismission­i immobiliar­i, torna l’ ipotesi di una riedizione della spending review per i ministeri sottoform aditagli lineari( poche centinai adi milioni ), e quella di so spendere gli sconti fiscali sulle rivalutazi­oni di beni d’ impresa o quote societarie appena approvati alla Camera.

Tutte le variabili sono ora sui tavoli di Bruxelles. «Il dialogo continua fra la Commission­e e l’Italia sul bilancio 2019. I commissari Valdis Dombrovski­s e Pierre Moscovici sono in contatto con il ministro Tria. La Commission­e deciderà i prossimi passi sulla base dei risultati di questo dialogo», si è limitato a dire il portavoce dell’esecutivo comunitari­o Margaritis Schinas. Un esponente comunitari­o precisava sempre ieri che l’analisi da parte della Commission­e è «attenta». C’è quindi sempre cautela, anche dopo la decisione italiana di rivedere al ribasso il deficit nominale. L’esecutivo comunitari­o insiste perché ci sia una riduzione del disavanzo struttural­e. Nel fine settimana, prima del vertice di domenica sera, il divario da colmare era calcolato in circa 0,2% del Pil.

C’è da chiedersi in questo contesto quanto sia possibile per la Commission­e europea raccomanda­re una procedura per debito eccessivo nella riunione del collegio dei commissari già domani, alla luce di un clima tra Bruxelles e Roma evidenteme­nte migliorato. Il premier Conte ha incontrato il presidente dell’esecutivo comunitari­o Jean-Claude Juncker per ben due volte in queste settimane, venendo personalme­nte a Bruxelles il 24 novembre e il 12 dicembre.

È da ricordare che l’eventuale procedura si dovrebbe aprire sulla base di un rapporto sul debito. Quello pubblicato in novembre aveva come premessa il bilancio presentato dall’Italia in ottobre . Con le modifiche apportate dal governo si deve presumere che queste una volta approvate dal Parlamento, cambino gli stessi presuppost­i del rapporto sul debito che nel caso dovrà essere rivisto un minimo prima dell’apertura di una procedura. Fino a ieri sera, il dossier italiano non era all’ordine del giorno del collegio dei commissari di domani. Ma nulla proibisce al presidente Juncker di aggiornare l’agenda all’ultimo minuto.

 ?? ANSA ?? Trattativa tra Roma e Bruxelles.Da sinistra il vicepremie­r Luigi DI Maio, il premier Giuseppe Conte e il vicepremie­r Matteo Salvini
ANSA Trattativa tra Roma e Bruxelles.Da sinistra il vicepremie­r Luigi DI Maio, il premier Giuseppe Conte e il vicepremie­r Matteo Salvini

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