Venezia, nuovo terminal con il cofinanziamento Bei
Dalla Banca europea 150 milioni, previste opere per complessivi 477 milioni
Un finanziamento di 150 milioni di euro dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) per sostenere lo sviluppo dell’Aeroporto di Venezia, terzo gateway intercontinentale italiano. La firma ieri fra il vicepresidente Bei, Dario Scannapieco, ed Enrico Marchi, presidente di Save, la società che gestisce lo scalo veneziano, presente anche Alessio Quaranta, direttore generale di Enac, l’autorità governativa italiana per l’aviazione civile che ha approvato il piano di sviluppo. Sette mesi dopo la posa della prima pietra dell’ampliamento area Extra Schengen, i cui lavori stanno proseguendo secondo tabella di marcia, quello che viene presentato è il secondo ampliamento dell’aerostazione che riguarda l’area Schengen. Un’operazione dal costo di circa 350 milioni di euro; in particolare Bei finanzierà con 150milioni di euro opere per complessivi 477 milioni destinati in parte al nuovo ampliamento del terminal, in parte ai lavori di rifacimento delle piste di volo (in corso di esecuzione). I lavori del nuovo ampliamento saranno suddivisi in tre fasi, in parte sovrapposte, da maggio 2019 a maggio 2025. L’opera verrà progressivamente aperta al pubblico con rilasci parziali in base al completamento di ogni fase.
Dal punto di vista architettonico, il progetto riprende i tratti salienti e stilistici dell’attuale terminal passeggeri, in modo da garantire uniformità architettonica. Le grandi superfici a vetrate offrono ai passeggeri in attesa nelle nuove aree di imbarco la possibilità di godere dello skyline di Venezia. «Il progetto presentato - dice Giulio De Carli, architetto cofondatore di One Works, tra i tecnici partecipanti alla stesura del Piano nazionale aeroporti - è frutto di una visione che viene da lontano e conferma quanto sia vitale per l’economia del Paese ragionare sugli aeroporti con un’ottica di lungo periodo. Ugualmente importante è progettare mantenendo la continuità con il preesistente, sapendo introdurre nuove soluzioni e tecnologie». Nelle hall al primo piano è previsto l’utilizzo di materiali tipici del territorio quali trachite euganea e marmo di Chiampo.
«Si chiude un anno importante per l’aeroporto di Venezia, caratterizzato da un forte incremento del traffico, che a fine dicembre supererà 11milioni di passeggeri, e dalla continuità progettuale ed esecutiva che da anni contraddistingue il nostro scalo», dice Marchi. «Si tratta di un ulteriore potenziamento di uno dei più importanti scali d’Italia – commenta Quaranta - Il progetto si inserisce nella visione di sviluppo della competitività dei nostri aeroporti». E per il Veneto, «caratterizzato da forte vocazione turistica e da un ricco e dinamico tessuto imprenditoriale, un’operazione di queste dimensioni sul principale aeroporto è garanzia del fatto che si investe sul futuro, perché la mobilità di merci e persone è condizione essenziale per lo sviluppo economico e sociale», conclude Scannapieco.