Il Sole 24 Ore

DUPLICARE LE RETI STIMOLA L’INNOVAZION­E

- di Alberto Calcagno Amministra­tore delegato delega todi di Fast web Fast web © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Caro direttore, direttore, ringrazio ringrazio Il Il Sole 24 Ore che che ha ha aperto aperto meritoriam­ente una discussion­e pubblica sullo sviluppo e la governance delle reti di ditele comunicazi­oni in Italia. Italia. Mi consenta di contribuir­e al dibattito con poche consideraz­ioni dal punto di vista di Fastweb, azienda azienda nata 20 anni or sono per creare concorrenz­a concorrenz­a e innovazion­e sulla ba sedi una rete proprietar­ia realizzata in assoluta assoluta autonomia rispetto a quella dell’ex dell’ ex monopolist­a. monopolist­a.

È stata proprio la strategia di competere con una propria infrastrut­tura che ha portatone glinegli anni un un profondo beneficio alle famiglie e alle imprese italiane in termini di qualità dei servizi e di prezzi, grazie grazie alla totale libertà di creare e disegnare nuove offerte, senza essere peraltro peraltro vincolati a prezzi di riferiment­o del mercato. mercato.

Tutto questo è stato possibile grazie all’audacia imprendito­riale e la volontà di scommetter­e sulla propria capacità di innovare, investendo e realizzand­o una rete su cui innestare proprie tecnologie piuttosto che schiacciar­si su un comodo servizio chiavi in mano offerto dall’operatore incumbent, senza alcuna possibilit­à di distinguer­si distinguer­si e quindi di competere sulla qualità.

La duplicazio­ne duplicazio­ne delle re tinelle aree confort ed end ensità di popolazion­e e competizio­ne, dunque, - a esser precisi oggi si dovrebbe parlare di “triplicazi­one”, consideran­do il progetto appena partito di Open Fiber - lungi dall’essere un problema, è stato il principale fattore di stimolo concorrenz­iale e spinta agli investimen­ti in Italia negli ultimi 20 anni, nel fisso come nel mobile.

Gli Gli operatori operatori mobili mobili allo allo stesso mo modo do anche anche se con con un anomalo minor clamore mediatico, hanno costruito nel tempo reti 2G, 3G, 4G completame­nte indipenden­ti -si dovrebbe dovrebbe dire“quadruplic­ato” quadruplic­ato” pera mordi di logica -con la convinzion­e di poter compete real al meglio meglio sul sul mercato grazie al al controllo controllo e all’esercizio all’ esercizio completo completo della propria infrastrut­tura. infrastrut­tura .

Una dinamica dinamica che che trova eco in tutta Europa: nona caso i Paesi che sono oggi più più dotati dotati di di reti reti a banda banda ultra largaultra larga devono devono questo vantaggio vantaggio alla alla presenza di una infrastrut­tura molto performant­e e capillare, quella per trasmetter­e laTvviac avo, che che ha ha costrettog­li operatori incumbent a investire e aggiornare le proprie reti per competere in modo efficace sui servizi di accesso a internet. internet.

Insomma, nelle aree “nere” ( quelle servite da più operatori) e ade terminate condizioni, il fatto di realizzare più più infrastrut­ture in parallelo, garantendo un una a forte autonomia a chi le gestisce, rappresent­a la garanzia stessa del mantenimen­to di uno stimolo continuo all’innovazion­e, all’innovazion­e , fondamenta­le fondamenta­le in un settore come il nostro incostante e sempre sempre più rapida rapida evoluzione. evoluzione.

Mi preme tuttavia sottolinea­re come questo dibattito, in ogni caso, rischi di diventare molto rapidament­e vintage. Siamo, infatti, di fronte a un elemento di fortissima discontinu­ità tecnologic­a, il 5G, che impone a tutti gli gli operatori del del settore un ripensamen­to delle delle proprie proprie strategie. strategie.

Il 5 G, infatti, non sarà la prossima generazion­e di di reti mobili ma sarà la rete, quella che, senza più distinzion­i tra fisso e mobile, soddisferà le esigenze di connettivi­tà delle famiglie famiglie in casa come in mobilità.

Un are teche avrà bisogno bisogno per funzionare di molta fibra fibra che non dovrà tuttavia giungere giungere fino a casa del cliente, ma che sarà sufficient­e invece connetta micro antenne poste in prossimità degli de g li edifici, senza più necessità di complessi e costosi interventi nei condomini e negli ne gli appartamen­ti.

Alla luce di questa rivoluzion­e, continuare a dibattere sull’opportunit­à di una rete fissa piuttosto che due o della necessità privilegia­re il Ftth piuttosto che il Fttc sembra sembra incongruo.

Sarebbe molto più utile, dunque, dibattere su come adattare le policy pubbliche - che giocano ad esempio un ruolo importanti­ssimo nell’ infra strutturaz­ione delle aree a fallimento di mercato-alla luce del nuovo paradigma creato dal 5G per velocizzar­e e rendere più efficienti gli investimen­ti pubblici e privati. Tenendo sempre sempre amen teche-benché senza dubbio la fibra rappresent­i una dotazione infrastrut­turale fondamenta­le per il Paese e per lo stesso 5 G-essa non rappresent­a affatto la fine dell’innovazion­e nel settore. Resterà Resterà dunque cruciale perla competitiv­ità del Paese e il benessere degli utenti mantenere un contesto che incoraggi operatori sintonizza­ti con le esigenze del mercato a investire e innovare, per adeguarsi adeguarsi rapidament­e rapidament­e ai contesti che che mutano.

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