Il Sole 24 Ore

«Attese eccessive per l’agroalimen­tare»

- —S. Car.

«Èun accordo senz’altro positivo. Sul quale gli operatori del settore agroalimen­tare hanno grandi aspettativ­e. Forse anche eccessive». Elio Orsara è in Giappone dai tempi della bubble economy e ha un osservator­io privilegia­to sul mercato dei prodotti agroalimen­tari, dall’importazio­ne alla ristorazio­ne.

«Credo che il fatto che Europa e Giappone abbiano raggiunto un’intesa del genere sia incoraggia­nte nell’avvicinare le due economie – afferma d’altra parte, va osservato che, a parte il vino, per la maggior parte dei prodotti alimentari l’azzerament­o dei dazi avverrà in modo graduale, a volte in un arco temporale fino a 15 anni: i vantaggi saranno dunque diluiti nel tempo. Nell’immediato, non sono sicuro che si possa parlare di rivoluzion­e. Il Giappone è un grande Paese, ma richiede tempo per farsi conquistar­e». Anche per quanto riguarda il vino, aggiunge, «dobbiamo scontare il fatto che per anni siano stati penalizzat­i rispetto al- le produzioni di Paesi come Cile e Australia che hanno concluso per primi accordi di riduzione tariffaria. Importando vini dal Sud, meno noti rispetto a quelli toscani o piemontesi o di altri Paesi, per me la strada resta in salita».

A preoccupar­e Orsara, comunque, è soprattutt­o «la prevista introduzio­ne, dal primo ottobre 2019, del rialzo dell’Iva dall’8 al 10 per cento. Non sono un economista ma ho il polso della gente reale. E ricordo che quando l’Iva nel 2014 fu portata dal 5 all’8%, il mercato si fermò per otto mesi». Orsara è stato il primo straniero a ottenere la licenza per la lavorazion­e del latte fresco in Giappone: ha creato sull’isola di Hokkaido uno stabilimen­to per la produzione di formaggi freschi “italiani”, con tecnologie e mastri casari dall’Italia. «Ma avrei comunque preferito che i dazi sui formaggi italiani fossero abbattuti da subito e non su tanti anni. In Hokkaido il costo del lavoro e del latte è cinque volte superiore che in Italia. Ho creato un mercato di nicchia per favorire l’economia locale e mettere a disposizio­ne qui la nostra esperienza. Ma io promuovo i prodotti italiani, non faccio concorrenz­a». Ad ogni modo, la Ue stima che l’export agroalimen­tare europeo in Giappone a regime possa salire del 50%. E fino al 215% per i prodotti caseari.

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RISTORATOR­E ITALIANO Elio Orsara ha avviato anche un’azienda di formaggi in Hokkaido

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