Reddito di cittadinanza, dalla nuova versione risparmi per 2 miliardi
Dal “tiraggio” al 90% certificato dalla Ragioneria - ovvero dall’utilizzo effettivo del reddito di cittadinanza che interessa gran parte ma non tutta la platea potenziale di 5 milioni di persone - e dalla partenza differita al 1° aprile, il vicepremier Luigi Di Maio stima 2 miliardi di risparmi da destinare alla riduzione del deficit, sui 9 miliardi previsti originariamente dalla manovra. Per effetto di questi due fattori, nel 2019 invece degli 8 miliardi stimati al principio per reddito e pensione di cittadinanza serviranno poco più di 6 miliardi, mentre «fino a 1 miliardo» andrà ai centri per l’impiego. Di Maio punta ad un «sistema misto pubblico-privato» per i centri per l’impiego, dove «al centro ci sarà il navigator», il tutor che nei piani del governo si prenderà in carico il disoccupato per aiutarlo nella ricerca di un lavoro. Si prevede un sistema misto con il coinvolgimento delle Agenzie per il lavoro, mentre la Lega per voce del sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri, vorrebbe includere anche le imprese, alle quali destinare il sussidio per l’attività di formazione. Il reddito di cittadinanza è un sussidio integrativo fino al raggiungimento della soglia di 780 euro per un single, se si possiede un’abitazione vengono scomputati circa 280 euro mensili. Per beneficiarne è fissato il limite Isee di 9.360 euro, un valore del patrimonio immobiliare oltre la prima casa massimo di 30mila euro e del patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) fino a 6mila euro (per il single, crescente in base ai componenti come per il Rei). L’importo medio mensile di reddito e pensione di cittadinanza, secondo le stime del consulente del ministro Di Maio, Pasquale Tridico (economia del lavoro all'Università Roma Tre) dovrebbe attestarsi a 500 euro per nucleo familiare, per un totale di 1,7 milioni di famiglie.