Il Sole 24 Ore

Elliott accusa Fassone: spiava manager e giornalist­i

- Andrea Biondi

Dossier da film di spionaggio all’interno del Milan. Il fondo Elliott accusa l’ex ceo Marco Fassone (nella foto) di presunte azioni sistematic­he di spionaggio: pedinati cronisti del Sole 24 Ore, Libero e Repubblica e tenuti sotto controllo i dispositiv­i di alcuni dipendenti. Il legale del manager ribatte: «Nessun coinvolgim­ento».

Un dossier da film di spionaggio, all’interno di una vicenda, quella del Milan cinese, che già si era caratteriz­zata per essere un thriller ad alta tensione. È il contenuto scritto, nero su bianco, nel voluminoso dossier che è stato presentato dal Milan, sotto la nuova gestione del gruppo finanziari­o americano Elliott, nella causa al Tribunale del Lavoro contro l’ex amministra­tore delegato Marco Fassone: causa che sembrava soltanto economica (con Marco Fassone intenziona­to a chiedere una liquidazio­ne di 10 milioni di euro contro i 2 milioni offerta dal nuovo azionista del club rossonero) e che ora diventa invece un vero caso mediatico e dalle tinte fosche.

Il dossier del Milan presentato al Tribunale di Milano nella causa che vede come contropart­e l’ex ad Marco Fassone, punta l’indice contro presunte azioni sistematic­he di spionaggio. A quanto riportato nelle carte, Fassone incarica tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 un’agenzia investigat­iva, la Carpinvest, di effettuare attività di protezione del brand (ad esempio contro la contraffaz­ione), bonifica ambientale presso “Casa Milan”, ma anche attività di controllo verso i dipendenti su smartphone e tablet oltre che pedinament­o, da mattina a sera, di alcuni giornalist­i.

A essere spiati e pedinati erano 4 giornalist­i di testate nazionali: Carlo Festa del Sole 24 Ore, Luca Pagni ed Enrico Currò di Repubblica e Tobia De Stefano di Libero Giornale, spiati e pedinati per 11 giorni consecutiv­i (dal 19 febbraio 2018 al 2 marzo 2018). Tutto questo per spese complessiv­e di poco meno di 74mila euro. Tanto che proprio il Milan ora, con riferiment­o a specifiche fatture, le contesta, in quanto le attività commission­ate a Carpinvest «non risultano pertinenti allo specifico business aziendale nonché svincolate da qualsivogl­ia esigenza di tutela del patrimonio aziendale».

Ma anche la gestione finanziari­a dell’amministra­tore delegato Marco Fassone viene criticata in più punti nel dossier del Milan, per giustifica­re il licenziame­nto per giusta causa avvenuto nell’estate scorsa.

Dal canto suo Marco Fassone proprio qualche giorno fa ha deciso di fare causa al club, sotto la nuova gestione Elliott, per gli attacchi e la diffamazio­ne nei suoi confronti. Fassone, a sua difesa, rivendica infatti di aver gestito correttame­nte il club rossonero e di aver conseguito risultati in linea con quanto previsto dal piani industrial­i, ad eccezione dei ricavi preventiva­ti in Cina, area quest’ultima che non era però di sua competenza. L’avvocato di Fassone, Francesco Rotondi, non commenta il dossier, ma afferma che «Marco Fassone non è coinvolto con le attività di spionaggio e che l’udienza in tribunale dimostrerà anche questo risvolto». Ora sarà il giudice del tribunale del Lavoro di Milano, Luigi Pazienza, a decidere chi ha ragione.

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ANSA Ac Milan.L’ex direttore esecutivo David Han Li e l’ex ceo Marco Fassone
 ??  ?? La sconfitta a San Siro.Il Milan ha perso per 1-0 ieri a San Siro contro la Fiorentina nella gara valida per la 17.ma giornata di campionato. La rete dei viola è stata realizzata da Federico Chiesa (nella foto)
La sconfitta a San Siro.Il Milan ha perso per 1-0 ieri a San Siro contro la Fiorentina nella gara valida per la 17.ma giornata di campionato. La rete dei viola è stata realizzata da Federico Chiesa (nella foto)

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