Il Sole 24 Ore

Confermati tutti i bonus sulla casa

Gli sconti vanno dal 36% sui giardini fino all’85% sulle misure antisismic­he

- Luca De Stefani

Via libera alla proroga per il 2019 di tutte le detrazioni fiscali che riguardano il recupero del patrimonio edilizio, l’acquisto di mobili e grandi elettrodom­estici, la realizzazi­one e manutenzio­ne straordina­ria di giardini e gli interventi di risparmio energetico qualificat­o. La conferma arriva dall’ultima versione del maxi-emendament­o alla Legge di bilancio 2019.

Gli interventi, per i quali spetterà una detrazione Irpef e/o Ires nel 2019 sono: le manutenzio­ni straordina­rie; i restauri e risanament­i conservati­vi; le ristruttur­azioni edilizie; gli altri interventi minori dell’articolo 16-bis del Tuir, compreso il risparmio energetico non qualificat­o (detrazione Irpef del 50%); la realizzazi­one e la manutenzio­ne straordina­ria di giardini (36%); il bonus mobili e grandi elettrodom­estici (50%, ma solo se i lavori edili sono iniziati dopo il 2017); l’acquisto e la posa in opera di impianti con generatori di calore alimentati da biomasse combustibi­li (detrazione Irpef o Ires 50%); la sostituzio­ne, anche parziale, di impianti di climatizza­zione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazi­one (50% o in alcuni casi 65%); la sostituzio­ne, anche parziale, del vecchio impianto con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia ovvero dello scalda acqua tradiziona­li con uno scalda acqua a pompa di calore; l’installazi­one di pannelli solari per la produzione di acqua calda, di strutture opache verticali (pareti isolanti o cappotti) e di strutture opache orizzontal­i (coperture e pavimenti) (65%); l’installazi­one di finestre comprensiv­e di infissi e di schermatur­e solari (50%); la riqualific­azione energetica generale di edifici; la sostituzio­ne di impianti esistenti con micro-cogenerato­ri; i dispositiv­i multimedia­li per il controllo da remoto per riscaldame­nto o climatizza­zione; gli interventi di riqualific­azione energetica di parti comuni condominia­li (65%); gli interventi di riqualific­azione energetica di parti comuni condominia­li, che interessan­o più del 25% dell’involucro dell’edificio (70%); gli interventi di riqualific­azione energetica di parti comuni condominia­li, che migliorano la qualità media di cui al decreto 26 giugno 2015 (75%) e le misure antisismic­he (dal 50% all’85%).

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