Ibride gratis in centro anche se «finte»
Via libera sperimentale a monopattini elettrici, hoverboard e segway
Non solo incentivi ed ecotassa. Tra i commi “minori” della legge di Bilancio ci sono altre misure per favorire la mobilità sostenibile. Ma si rischiano pasticci. La prima misura vieta ai Comuni di far pagare pedaggi urbani (come quello per l’Area C di Milano) ai veicoli elettrici o ibridi. Una norma in linea con quello che già accade normalmente, ma nei prossimi anni questi mezzi (soprattutto ibridi) si diffonderanno e quindi potrebbe sorgere l’esigenza di limitare la loro circolazione in certe zone delle città. Il problema è che si diffonderanno ancora di più perché le case automobilistiche, per rientrare almeno formalmente nella soglia di 95 g/km di emissioni di CO2 fissata dalla Ue per il 2021, si affideranno in modo piuttosto massiccio anche a ibridi “finti”. Sono quelli «micro» e «mild», nei quali non ci sono veri e propri motori elettrici che affiancano quello tradizionale a scoppio nel trasferire coppia motrice alle ruote, ma altri dispositivi (come gli alternatori a 48 volt) che forniscono energia solo o in prevalenza al propulsore principale per farne funzionare i relativi servizi. Dunque, non si tratta di veri e propri ibridi, anche se la classificazione Ue consente di fregiarsi di questa qualifica sulla carta di circolazione. La seconda misura per la mobilità sostenibile è la sperimentazione di piccoli mezzi «a propulsione prevalentemente elettrica» (monopattini, segway, hoverboard). Veicoli già diffusi nelle città, anche se sono sempre stati vietati dal Codice della strada. Ora si cerca di legalizzarli, autorizzandone l’uso con modalità sperimentali che dovrebbero essere fissate dal ministero delle Infrastrutture.