Il Sole 24 Ore

Indennizzi, al via maxi operazione

Rimborsi diretti al ministero dell’Economia. Pronta una dote di 525 milioni l’anno

- Davide Colombo

Esce di scena l’Arbitro per le controvers­ie finanziari­e Consob nella maxioperaz­ione di indennizzo dei risparmiat­ori rimasti coinvolti nelle liquidazio­ni bancarie. Negli emendament­i finali alla manovra arrivati in aula al Senato con tanto di bollinatur­a della Ragioneria generale c’è anche quello che prevede i rimborsi automatici da parte del ministero dell’Economia.

La procedura per le domande d’indennizzo da inviare al Mef, dove verrà attivata un’apposita commission­e tecnica composta da nove membri per accertare i requisiti, sarà definita con un decreto ministeria­le entro fine gennaio. Si prevedono rimborsi per un massimo di 100mila euro agli azionisti (fino al 30% del valore di acquisto dei titoli) e agli obbligazio­nisti subordinat­i (fino al 95%) siano essi persone fisiche, imprendito­ri individual­i o microimpre­se. Il fondo messo a disposizio­ne, denominato Fondo indennizzo risparmiat­ori (Fir) avrà una dotazione di iniziale di 525 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019,’20 e ’21, risorse raccolte dai cosiddetti “conti bancari dormienti”.

L’indennizzo degli azionisti è al netto di eventuali rimborsi già ricevuti a titolo di transazion­e (il 15% nel caso delle due ex banche venete liquidate) è verrà data priorità ai risparmiat­ori che presentano un Isee inferiore a 35mila euro per il 2018, mentre sono esclusi amministra­tori (e parenti) delle banche in questione.

In ballo ci sarebbero circa 300mila risparmiat­ori. La norma parla di banche poste in liquidazio­ne dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018, un intervallo temporale che comprende però non solo le liquidazio­ni coatte amministra­tive delle due banche venete dell’estate 2017 ma anche le risoluzion­i delle quattro banche del centro Italia, avvenuta il 22 novembre 2015. Un aspetto, quest’ultimo, che solleva qualche dubbio interpreta­tivo per una norma che, by-passando il vaglio di un arbitro finanziari­o per la verifica del misselling, sembra porsi in contrasto con la direttiva Brrd (Bank Recovery and Resolution Directive) che ha introdotto il bail in e che in Italia è in vigore dal 1° gennaio 2016.

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