Il Sole 24 Ore

Due auto e quattro uomini per 11 giorni di appostamen­ti

Le mosse dell’ex ad dopo la fuga di notizie su piani economici e industrial­i

- —A. Bio.

Tutto inizia da un’ attività di controllo del nuovo Milan targato El li ott.N el mese di luglio 2018 risultava, trai solleciti di pagamentop­ervenuti al club, anche un odi fatture ancora inevase da parte della società Carpinvest. Inizia così la vicenda oggi sotto i riflettori per il dossier presentato al Tribunale di Milano. L’ attività di controllo successiva ha portato a svelare le motivazion­i delle spese per circa 74 mila euro. Trale no tedi pagamento, c’ è la fattura numero 134 del 31 marzo 2018, paria un importo complessiv­o di 73.932 euro, risultata essere stata ammessa a fronte dello svolgiment­o di attività investigat­ive,da parte appunto di Carpinv est.

A essere a conoscenza di questa attività, secondo le carte, erano Marco F assone e alcuni alti dirigenti del gruppo rossonero. Secondo la ricostruzi­one proprio l’ex ad, a gennaio 2018, incontra i responsabi­li dell’agenzia investigat­iva e fa presente agli stessi la necessità di intervenir­e urgentemen­te a fronte della «fuoriuscit­a continua di dettagli economici e piani industrial­i del Club sulla carta stampata». Incaricand­o, quindi, Carpinvest di avviare le relative attività investigat­ive .« A tal fine è stata proposta un’indagine complessa atta a eliminare i dubbi persistent­i sia sul fronte carta stampata e relazioni con persona ledi Ac Milan, sia sulla possibilit­à che gli ambienti di Casa Milan e le utenze telefonich­e mobili potessero essere oggetto di intercetta­zione».

Comincia così, secondo l’atto d’accusa del Milan nei confronti del suo ex ad Marco Fassone, l’attività di spionaggio verso alcuni dei maggiori giornali nazionali e i loro cronisti: Il Sole 24 Ore, Repubblica e Libero. Cominciava­no i pedinament­i per 11 giorni dei giornalist­i con 2 auto e 4 operatori.

Ma non è tutto: iniziava anche un' altra attività diint el ligenc es udipen denti del club, che in qualche modo potessero essere considerat­i “le talpe” della stampa. Venivano copiati i dati di smartphone e computer, riversati in duplice copia all’interno di un hard disk al fine di analizzare i file contenuti. «Il dottor F assone-recita il dossier incaricava Carpinv est di effettua reattività di digitalfor­ens ics susmartph on e e tablet del personale dirigente».

Inoltre «nel contesto delle verifiche interne» recita il testo, in data 20 ottobre 2017 veniva inviata« a Telecom Italia una richiesta di documentaz­ione relativa alle comunicazi­oni effettuate da quattro utenze telefonich­e aziendali nel periodo temporale compreso tra l’11 settembre 2017 e il 15 ottobre 2017». In particolar­e la richiesta veniva formulata con riferiment­oal traffico« in uscita nonché-solo formalment­e-motivata da finalità volte alla verifica di addebiti irregolari da parte del gestore ». Tuttavia, spiega l’ atto, non vi era alcuna« anomalia né irregolari­tà connessa all’utilizzo delle predette utenze telefonich­e aziendali in grado di giustifica­re tali finalità disciplina­ri».

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