SCOSSE ELETTRICHE DI UNA LOTTATRICE
L’insospettabile, dolce, premurosa maestra del coro è in realtà... un’ecoterrorista! Munita di arco e frecce, attraversa gli sconfinati e selvaggi paesaggi della sua terra, l’Islanda, per sabotare le linee ad alta tensione. Perché mai? Perché una multinazionale minaccia l’ambiente con i suoi megaprogetti, mettendo a repentaglio la vita di persone e animali. Basta un tiro ben assestato e, zack!, i fili vanno in corto circuito e metà del Paese resta senza energia elettrica. Sarebbe una gran brutta strada, quella intrapresa da questa signora di mezz’età convinta di poter salvare il mondo con una serie infinita di atti dimostrativi (e se, Dio non voglia, alla fine ci scappasse pure il morto?). Per sua fortuna, nulla di irreparabile accade. Anzi, dal dramma possibile si passa alla commedia, con il “tormentone” di un giovane turista in bicicletta che finisce per essere arrestato a ripetizione al posto della vera colpevole: quando si dice trovarsi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato! E ci sono pure una sorella gemella, innamorata persa della meditazione indiana, e un “forse-cugino” agricoltore, che appare nei momenti più opportuni per mettere in salvo la protagonista braccata da elicotteri, droni e forze speciali.
Dulcis in fundo, la favola ecologica nata nell’isola remota ha un’appendice in Ucraina, con una bambina orfana che aspetta di essere adottata. Deposto l’arco, rimesse nella faretra le frecce, è molto probabile che per salvare il mondo sia infinitamente più utile rivolgersi al prossimo che soffre. Dalla rabbia all’amore, dall’antagonismo alla solidarietà: il messaggio in bottiglia di Natale quest’anno arriva dalla verdissima isola dei Vichinghi.
LA DONNA ELETTRICA
di Benedikt Erlingsson Islanda, Francia, Ucraina, 2018 (101’)