Il Sole 24 Ore

Reclutamen­to di nuovi dirigenti alle Entrate: in palio 380 posti

Riparte dalle prove orali la selezione per 175 posti Arriva il bando per altri 160 Entro gennaio al via anche il concorso Sna con 45 posizioni riservate Il testo approvato dal Senato prevede la proroga al 30 aprile 2019 delle posizioni organizzat­ive temp

- Marco Mobili Giovanni Parente

Mobili e Parente

Ripartire da 380 nuovi dirigenti, veri e propri manager di Stato selezionat­i con le nuove modalità di reclutamen­to fissati per tuttala pubblica amministra­zione. È l’obiettivo dell’agenzia delle Entrate che ha rimesso in moto la macchina dei concorsi dopo anni di carte bollate, sospension­i e pronunce giurisdizi­onali. Anche se l’ amministra­zione in qualche misura dovrà farei conti con il blocco del turno vernellaPa fino a novembre 2019 disposto dalla legge di Bilancio 2019, da oggi al voto finale della Camera, è dei giorni scorsi la firma del provvedime­nto del direttore delle Entrate, Antonino Maggiore, chef a ripartire il concorso per 175 posti. Non solo. È dato in arrivo, anche prima della fine dell’ anno ,« Gazzetta Ufficiale» permettend­o, anche il band operi due concorsi pubblici, per titoli ed esami, per 160 dirigenti di seconda fascia, di cui 150 da destinare invia prioritari­a alla direzione degli uffici operativi digestione, riscossion­e e contenzios­o dei tributie i restanti 10 alle attività operative digestione dei servizi catastali. A queste operazioni di reclutamen­to di nuove figure dirigenzia­li si devono aggiungere le 45 posizioni riservate dalla Sna(Scuo la nazionale dell’ amministra­zione) sulle 123 previste dal concorso le cui prove scritte sono già in calendario dal 22 al 24 gennaio. A conti fatti la squadra dei dirigenti chiamati a far funzionare la macchina del Fisco, compresi quelli attuali, toccherà quota 543 unità.

L’operazione di reclutamen­to delle Entrate è divenuta ormai non più rinviabile e per l’ Agenzia si tratta quasi di un atto dovuto. Sempre la legge di Bilancio per il 2019 vincolala proroga al 30 aprile delle posizioni organizzat­ive speciali e di quelle temporanee( in scadenza a fine anno) all’ emanazione entro il 31 dicembrede­lle procedure perla selezione delle nuove posizioni organizzat­ive.

Selezioni di nuovi dirigenti e posizioni organizzat­ive che dai primi giorni del

IL BLOCCO La manovra prevede anche un blocco del turnover nella Pa fino a novembre del prossimo anno

2019 dovranno viaggiare in parallelo. Per il concorso a 175 posti, infatti, in Agenzia sperano di avviare le prime convocazio­ni perle prove orali già a fine gennaio. Mentre per la “pubblicità” dei due bandi per complessiv­i 160 posti, come detto, è solo questione di ore. E con una grossa novità che potrebbe mettere fine alle polemiche che hanno accompagna­to negli ultimi anni le selezioni per titoli ed esami dell’ agenzia delle Entrate. Nell’atto di avvio (mezza pagina ma quattro di motivazion­e) firmato da Maggiore si precisa che con le nuove modalità di reclutamen­to si applica alle agenzie fiscali il principio della valutazion­e dei titoli dei candidati. Valutazion­edei titoli che non sarà più sulla ba sedi parametri indicati dalla stessa Agenzia ma seguirà le regole fissate dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri 16 aprile2018,n .78, per tut tal aPa.E che alla base della valutazion­e prevede un più ampio quadro degli elementi di giudiziodi cui può disporre la commission­e di esame. In sostanza le prove concorsual­i dovranno verificare le capacità cognitive e le competenze managerial­i. Per le capacità si tratta di attitudini ad argomentar­e i temi trattati e all’ acume critico nell’analisi dei problemi, a sintetizza­re e ad esprimersi sempliceme­nte e in modo chiaro. Insieme alle capacità cognitive, le prove puntano anche a valutare le competenze managerial­i dei candidati, prospettan­do casi pratici di lavoro su situazioni problemati­che di tipo organizzat­ivo e gestionale. Il fine è di misurare l’orientamen­to al problem solving.

Inoltre, il disegno dell’ organizzaz­ionedell’ Agenzia prevede che al vertice di ogni strutturac­i sia sempre un dirigente e alle posizioni organizzat­ive sia demandata la governance di strutture interne. Per sgombrare il campo da equivoci e polemiche il titolare del potere di accertamen­to, che è il direttore provincial­e, è sempre e solo un dirigente.

Ed è già corsa alle posizioni organizzat­ive. Su 1.200 posizioni da definire nelle articolazi­oni provincial­i e regionali i candidati sono circa 6.500. Si prevede una prova scritta e un colloquio che punterà a valorizzar­e l’esperienza in quel segmento di attività in cui è stata presentata­la candidatur­a. Il titolo varrà un terzo sul punteggio complessiv­o e in questo segmento rappresent­a una parte consistent­e ai fini della selezione.

Sulle posizioni organizzat­ive previste dalla legge è comunque in corso un confronto con i sindacati e le Entrate puntano a costruire una continuità tra i giovani che si affacciano ai primi incarichi di responsabi­lità e le nuove posizioni intermedie. Si punta, così, a favorire il funzioname­nto dell’ascensore sociale interno, consideran­do che sotto le 1.500 complessiv­e posizioni organizzat­ive opereranno 3.500 funzionari al primo incarico di responsabi­lità.

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