E-fatture obbligatorie, ma chiedono di stamparle
Portali dedicati ma anche attività di formazione in vista dell’obbligo
La fattura elettronica non è una novità per chi lavora con la pubblica amministrazione. Anzi è obbligatoria dal 2015. Eppure, nonostante la fase di rodaggio sia stata superata da tempo, c’è chi si è visto chiedere, nel settembre 2018, le fatture cartacee per dimostrare il proprio diritto al rimborso Iva. Un caso che, purtroppo, non pare isolato, e che dimostra quanto sia distante la teoria del “basta un click” dalla pratica.
Un segnale preoccupante, per diversi motivi: questa richiesta arriva dalla Direzione regionale delle Entrate di Milano (quindi non è un problema di mancanza di fibra digitale); l’azienda ha dovuto creare fatture cartacee nate digitali per poter ottenere un rimborso a cui ha diritto; la scarsa “fiducia” che l’Agenzia sembra nutrire verso le fatture elettroniche o, in alternativa, la difficoltà di accedervi, fanno nascere dubbi sulla capacità di questo nuovo strumento di dare la caccia agli evasori (il recupero di gettito Iva stimato è di due miliardi).
La semplificazione che è possibile ottenere grazie alla tecnologia non è in dubbio, ma lo strumento da solo non è sufficiente, bisogna saperlo utilizzare.
Si punta a semplificare i flussi documentali e a evitare rallentamenti
Big dell’economia a sostegno di fornitori e clienti in vista dell’e-fattura dal 1° gennaio 2019. A pochi giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo, molte grandi società si stanno muovendo per rendere più semplice la vita a chi dovrà produrre o ricevere e-fatture. Ed evitare, così, che i nuovi adempimenti portino rallentamenti. Sono decine i casi di operatori che hanno già allestito attività di supporto legate al nuovo sistema di fatturazione: dai portali di assistenza alla semplice comunicazione delle modalità per compilare i documenti. Chiunque interagisca abitualmente con molti “interlocutori” si è mosso: utility dell’energia, operatori delle infrastrutture, società di telecomunicazioni.
Enel, per fare un primo esempio, ha messo in piedi una piattaforma, a disposizione dei suoi fornitori: possono iscriversi tutti i soggetti che hanno rapporti contrattuali con le quaranta società italiane del gruppo. In questo modo, si garantisce la digitalizzazione del ciclo dell’ordine e l’attivazione del servizio di trasmissione delle fatture elettroniche. In sostanza, Enel effettua un servizio gratuito di intermediazione nei confronti dell’agenzia delle Entrate, convertendo a sua cura le fatture ricevute nel formato previsto dalla normativa e inviandole, per conto dei propri fornitori. Le ricevute di consegna e le fatture in formato Xml vengono restituite a ogni impresa fornitrice. Proprio in vista del 1° gennaio, Enel ha adeguato il portale e ha effettuato una campagna di comunicazione verso più di 15mila imprese fornitrici italiane. A fine novembre si è svolto anche un webinar con circa 600 fornitori collegati. «Con questo progetto, oltre a valorizzare gli investimenti effettuati nella digitalizzazione dei processi aziendali, vogliamo creare delle basi solide – spiega Andrea Angelino, Cfo country Italia Enel - per una partnership innovativa con i nostri stakeholders, clienti e fornitori, attraverso scambi di dati strutturati e facilmente fruibili dai sistemi contabili e gestionali di questi ultimi. La nostra visione è quella di creare una cultura digitale dove, insieme ai nostri partner commerciali, costruiamo un network virtuoso e integrato, che alimenta la competitività nel mercato e genera valore».
Anche Eni ha avviato da tempo un percorso per promuovere l’integrazione con i suoi fornitori. Già dal 2016 è stata sviluppata una sezione del suo portale che consente di gestire attraverso strumenti digitali i flussi informativi e documentali con i partner commerciali: in questo contesto è stata inserita anche la fatturazione elettronica. Che, di fatto, non rappresenta una vera novità: Eni ha gradualmente introdotto la e-fattura utilizzando sul proprio portale lo stesso tracciato che sarà obbligatorio dal 2019, agevolando i fornitori nel riscontro dello stato di avanzamento della fatturazione e dei relativi pagamenti.
Atm, nella stessa direzione, dedica una sezione del proprio portale fornitori alla fatturazione elettronica. E si occupa anche del fronte clienti: dal 1° gennaio sarà, infatti, possibile richiedere la e-fattura, in caso di necessità, contestualmente all’acquisto, presso il sito web, i parcheggi presidiati e gli Atm point. Con la registrazione, tramite l’emissione di un codice cliente, è possibile inviare in automatico alle Entrate in maniera corretta tutti i dati di chi effettua l’acquisto. La gestione automatica delle fatture elettroniche sarà garantita anche da Amazon per i soggetti titolari di partita Iva o di codice fiscale che vogliano riceverle al momento dell’acquisto. Per ottenere l’invio dei documenti bisognerà aggiornare il proprio profilo sul portale del gigante dell’e-commerce: concretamente, basterà inserire l’indirizzo Pec o il codice destinatario per dialogare con il sistema di interscambio.
DEBUTTO SOFT Moratoria sanzioni estesa dalla conversione del Dl fiscale fino a settembre 2019 per i «mensili»