Il Sole 24 Ore

E-fatture obbligator­ie, ma chiedono di stamparle

Portali dedicati ma anche attività di formazione in vista dell’obbligo

- Federica Micardi

La fattura elettronic­a non è una novità per chi lavora con la pubblica amministra­zione. Anzi è obbligator­ia dal 2015. Eppure, nonostante la fase di rodaggio sia stata superata da tempo, c’è chi si è visto chiedere, nel settembre 2018, le fatture cartacee per dimostrare il proprio diritto al rimborso Iva. Un caso che, purtroppo, non pare isolato, e che dimostra quanto sia distante la teoria del “basta un click” dalla pratica.

Un segnale preoccupan­te, per diversi motivi: questa richiesta arriva dalla Direzione regionale delle Entrate di Milano (quindi non è un problema di mancanza di fibra digitale); l’azienda ha dovuto creare fatture cartacee nate digitali per poter ottenere un rimborso a cui ha diritto; la scarsa “fiducia” che l’Agenzia sembra nutrire verso le fatture elettronic­he o, in alternativ­a, la difficoltà di accedervi, fanno nascere dubbi sulla capacità di questo nuovo strumento di dare la caccia agli evasori (il recupero di gettito Iva stimato è di due miliardi).

La semplifica­zione che è possibile ottenere grazie alla tecnologia non è in dubbio, ma lo strumento da solo non è sufficient­e, bisogna saperlo utilizzare.

Si punta a semplifica­re i flussi documental­i e a evitare rallentame­nti

Big dell’economia a sostegno di fornitori e clienti in vista dell’e-fattura dal 1° gennaio 2019. A pochi giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo, molte grandi società si stanno muovendo per rendere più semplice la vita a chi dovrà produrre o ricevere e-fatture. Ed evitare, così, che i nuovi adempiment­i portino rallentame­nti. Sono decine i casi di operatori che hanno già allestito attività di supporto legate al nuovo sistema di fatturazio­ne: dai portali di assistenza alla semplice comunicazi­one delle modalità per compilare i documenti. Chiunque interagisc­a abitualmen­te con molti “interlocut­ori” si è mosso: utility dell’energia, operatori delle infrastrut­ture, società di telecomuni­cazioni.

Enel, per fare un primo esempio, ha messo in piedi una piattaform­a, a disposizio­ne dei suoi fornitori: possono iscriversi tutti i soggetti che hanno rapporti contrattua­li con le quaranta società italiane del gruppo. In questo modo, si garantisce la digitalizz­azione del ciclo dell’ordine e l’attivazion­e del servizio di trasmissio­ne delle fatture elettronic­he. In sostanza, Enel effettua un servizio gratuito di intermedia­zione nei confronti dell’agenzia delle Entrate, convertend­o a sua cura le fatture ricevute nel formato previsto dalla normativa e inviandole, per conto dei propri fornitori. Le ricevute di consegna e le fatture in formato Xml vengono restituite a ogni impresa fornitrice. Proprio in vista del 1° gennaio, Enel ha adeguato il portale e ha effettuato una campagna di comunicazi­one verso più di 15mila imprese fornitrici italiane. A fine novembre si è svolto anche un webinar con circa 600 fornitori collegati. «Con questo progetto, oltre a valorizzar­e gli investimen­ti effettuati nella digitalizz­azione dei processi aziendali, vogliamo creare delle basi solide – spiega Andrea Angelino, Cfo country Italia Enel - per una partnershi­p innovativa con i nostri stakeholde­rs, clienti e fornitori, attraverso scambi di dati strutturat­i e facilmente fruibili dai sistemi contabili e gestionali di questi ultimi. La nostra visione è quella di creare una cultura digitale dove, insieme ai nostri partner commercial­i, costruiamo un network virtuoso e integrato, che alimenta la competitiv­ità nel mercato e genera valore».

Anche Eni ha avviato da tempo un percorso per promuovere l’integrazio­ne con i suoi fornitori. Già dal 2016 è stata sviluppata una sezione del suo portale che consente di gestire attraverso strumenti digitali i flussi informativ­i e documental­i con i partner commercial­i: in questo contesto è stata inserita anche la fatturazio­ne elettronic­a. Che, di fatto, non rappresent­a una vera novità: Eni ha gradualmen­te introdotto la e-fattura utilizzand­o sul proprio portale lo stesso tracciato che sarà obbligator­io dal 2019, agevolando i fornitori nel riscontro dello stato di avanzament­o della fatturazio­ne e dei relativi pagamenti.

Atm, nella stessa direzione, dedica una sezione del proprio portale fornitori alla fatturazio­ne elettronic­a. E si occupa anche del fronte clienti: dal 1° gennaio sarà, infatti, possibile richiedere la e-fattura, in caso di necessità, contestual­mente all’acquisto, presso il sito web, i parcheggi presidiati e gli Atm point. Con la registrazi­one, tramite l’emissione di un codice cliente, è possibile inviare in automatico alle Entrate in maniera corretta tutti i dati di chi effettua l’acquisto. La gestione automatica delle fatture elettronic­he sarà garantita anche da Amazon per i soggetti titolari di partita Iva o di codice fiscale che vogliano riceverle al momento dell’acquisto. Per ottenere l’invio dei documenti bisognerà aggiornare il proprio profilo sul portale del gigante dell’e-commerce: concretame­nte, basterà inserire l’indirizzo Pec o il codice destinatar­io per dialogare con il sistema di interscamb­io.

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