A giugno altri 500 ricercatori nell’ex area Expo
A gennaio la gara per costruire il campus universitario della Statale
Proseguono i lavori di riqualificazione dell’area Expo di Milano, che nell’arco di sette o otto anni dovrebbero far nascere il più importante centro italiano di ricerca nel settore biomedico, accompagnato da un campus universitario, un polo ospedaliero e oltre 50 imprese internazionali.
Ecco i prossimi passaggi nel cronoprogramma. A inizio gennaio doppio obiettivo: verrà aperta la gara per la costruzione in project financing del campus universitario delle facoltà scientifiche dell’università Statale di Milano, di cui il soggetto promotore è il gruppo australiano Lendlease (e che quindi beneficia di un diritto di prelazio- ne); verrà firmato il contratto di concessione sempre con il gruppo Lendlease, che ha vinto un bando un anno e mezzo fa per edificare e gestire almeno 250 metri quadrati di superficie dei terreni ex Expo, che si estendono per 1,2 miliardi di metri quadrati tra il Comune di Milano e quello di Rho.
Per quanto riguarda invece lo Human technopole, che ha già sede nel Palazzo Italia (costruito durante l’esposizione per la mostra dedicata alla bellezza italiana), a giugno arriveranno 500 ricercatori, che si aggiungono ai 50 già presenti. A regime saranno 1.500 nel 2022 (più altri 300 dipendenti).
Le 4 anime del progetto
Il Milano innovation district (Mind), ovvero la città dell’innovazione del dopo-Expo, dovrebbe avere un suo volto definitivo intorno al 2024-2025, dieci anni dopo la manifestazione. Il programma di riqualificazione si divide in quattro blocchi: il centro di ricerca, le imprese, l’università, l’ospedale.
Partiamo da quest’ultimo. Il Galeazzi è stato il primo a entrare in Arexpo, vincendo una gara da 25 milioni, con il diritto di costruire 50mila metri quadrati (che in altezza, con i suoi 16 piani previsti, diventano 150mila). Il centro ospedaliero ortopedico milanese avrà quindi una sede nuova.
Lo Human technopole è anch’esso in fase di costruzione. Voluto dal governo Renzi, ha vissuto iniziali traversie dal punto di vista della governance, e ora ha trovato un suo assetto. Rimane il finanziamento deciso tre anni fa con la legge Finanziaria: 140 milioni all’anno per 10 anni. Le risorse non sono in discussione nonostante il cambio di governo.
Tra il 2023 e il 2024 dovrebbe sorgere anche il campus universitario della Statale di Milano, che qui dovrebbe trasferire le facoltà scientifiche (tranne Medicina). Con il recente cambio di rettore c’era stato il dubbio di una battuta d’arresto, tuttavia smentita dalla società Arexpo, proprietaria dei terreni. «I rapporti con il nuovo rettore della Statale Elio Franzini sono buoni e l’università ci sembra schierata con il progetto senza dubbi», dice l’ad Giuseppe Bonomi. L’investimento previsto è di 340 milioni circa, di cui 130 in cofinanziamento con Regione Lombardia e Cdp. Il bando, come detto, verrà aperto a inizio 2019 e dato che Lendlease beneficia di una prelazione, la concorrenza potrebbe essere scoraggiata a partecipare. Ma è tutto da vedere.
Infine c’è la parte privata, in mano esclusivamente al gruppo Lendlease, vincitrice un anno fa di un bando. Gli australiani prevedono di investire 670 milioni, spalmati per 99 anni, nella parte Ovest dell’area. Il loro compito è quello di gestire il trasferimento di aziende - o laboratori di aziende - di livello internazionale, che quindi beneficeranno della vicinanza con i centri di ricerca e con l’università. Sessanta aziende hanno inviato a Arexpo una manifestazione di interesse per trovare spazio qui; poi Lendlease le selezionerà insieme alla società dei terreni. Lo spazio a loro dedicato va dai 250 ai 440 metri quadrati di slp.
Tra pochi giorni il gruppo firmerà formalmente il contratto di concessione con Arexpo, per il diritto di superficie. Dieci giorni fa l’assemblea di Arexpo ha dato l’autorizzazione e ora per passare alla fase operativa manca solo l’ok dei Comuni di Milano e di Rho, previsto per aprile. I primi edifici in questa parte dei terreni dovrebbero sorgere nel 2020.